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Roberta Cacciapuoti

Musica Live

Sul nostro palco: Bruno Bavota

Venerdì 24 febbraio 2017, a partire dalle ore 21.30, salirà sul nostro palco uno dei compositori più apprezzati nel panorama del modern classic.

Bruno Bavota è un pianista e compositore napoletano – i suoi intimi e caldi brani al pianoforte esprimono un romanticismo lirico, un suono familiare.

L’amore per la musica è arrivato “solo” all’età di vent’anni. La musica ha salvato la sua vita, coprendolo con un enorme e caldo abbraccio, dal quale vengono fuori costantemente le emozioni più profonde del suo animo. Qualche anno dopo scoprirà il pianoforte, le cui corde sostituiscono quelle del suo cuore, condividendo la sua canzone d’amore al mondo.

Il 22 dicembre del 2010 ha pubblicato il suo primo album, autoprodotto, “Il Pozzo d’Amor”. Il 10 marzo del 2013 ha pubblicato il suo secondo album “La casa sulla Luna” per l’etichetta italiana Lizard. L’uscita del disco è messa in risalto con un concerto il 2 aprile dello stesso anno presso la storica Royal Albert Hall di Londra – davvero un’indimenticabile e meravigliosa esperienza.

Contemporaneamente alle sue performance al festival Iceland Airwaves nel novembre del 2013, inizia le registrazioni del suo terzo album “The secret of the Sea”, pubblicato il 21 aprile 2014 per l’etichetta irlandese Psychonavigation. Dopo l’uscita del suo quarto album “Mediterraneo” ha suonato in molte parti del mondo (Italia, Francia, Germania, Belgio, Olanda, Regno Unito, Svizzera, Islanda, Lettonia e Giappone) con concerti sold out in Russia ed Ucraina.

E’ uscito il 30 settembre dello scorso anno l’ultimo disco di Bruno Bavota, pubblicato dall’etichetta americana Sono Luminus, (distr. Ducale). Bruno Bavota spazia tra i territori modern classic, quelli resi celebri dai mondi “alternativi” di Erased Tapes Records che qui incontrano “il pop pianistico” da artisti come Glass, Nyman, Sakamoto, Einaiudi.“Out Of The Blue” arriva dopo il successo di “Mediterraneo”, è il disco della maturità per un artista delicato, che vede il pianoforte come guida ma in continuo dialogo con chitarra, archi ed elettronica.

L’album vede la collaborazione del violoncellista Michael Nicolas (ICE and Brooklyn Rider) e del violinista J. Freivogel del Jasper String Quartet. A partire dal mese di ottobre 2016, Bruno Bavota sarà in tour in tutto il mondo e molto presto arriverà anche negli USA (2017).

Il suo brano “If only my heart were wide like the sea” (tratto dal suo album del 2014) è stato scelto da Paolo Sorrentino come colonna sonora per una splendida scena di un episodio della serie più importante e discussa del momento, “The Young Pope”. Anche la Apple ha scelto un brano del compositore partenopeo per accompagnare una delle sue ultime campagne pubblicitarie.

Bruno Bavota live at Club 33 Giri

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Musica Live

Sul nostro palco: Malmö

Sabato 28 gennaio 2017, a partire dalle ore 21.30, salirà sul nostro palco una delle band rivelazione del panorama campano: Malmö. Il gruppo proporrà in anteprima i brani contenuti nel disco d’esordio in uscita nei prossimi mesi.

I Malmö nascono nell’autunno del 2014, partendo dalla stesura di alcune idee musicali di Daniele Ruotolo (voce e chitarra). A fine 2014 registrano alla Casetta studio quello che sarà il loro primo demo.

Nasce così “Palloni aerostatici”: un demo di 5 brani accompagnati da una serie di illustrazioni di Vincenzo Del Vecchio (batteria e glockenspiel), che delineano immaginario e atmosfere evocati dalla band. Marco Normando al basso e Vincenzo De Lucia alle chitarre e piano completano la formazione.
Il demo riscuote un discreto interesse sia di pubblico che da diversi addetti ai lavori, ricevendo anche alcune recensioni dall’estero.

Nella primavera del 2015 cominciano una serie di concerti, con partecipazioni a diversi festival, condividendo il palco con vari artisti, tra i quali Fast animals and slow kids e Lo stato sociale.
A Luglio aprono il concerto dei Be Forest e ad ottobre sono tra i finalisti nazionali del MEI. Insieme al 2016 arriva l’incontro con Massimo De Vita (Blindur) produttore e musicista campano con il quale nel maggio dello stesso anno cominciano le pre produzioni del loro primo disco, con la collaborazione di Paolo Alberta per i missaggi e Biggi Birgisson (storico fonico dei Sigur Ros) che cura il mastering.
Per la realizzazione del disco organizzano un concerto crowdfounding che sfocerà in un clamoroso sold out allo Smav. Sullo stesso palco la sera dell’11 Marzo, si sono esibiti Coma Berenices, P.O.P.P.O., Blindur. Nell’estate del 2016 terminano le registrazioni del disco e si esibiscono sul palco del Meeting del Mare. L’uscita del disco è attesa per i primi mesi del 2017.

Evento facebook Malmö at Club 33 Giri

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Altro (Tornei, ecc)

Il Teatro in una stanza presenta “Premiata Pasticceria Bellavista”

Giovedì 26 gennaio 2017, alle 20.30,  presso il Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere (CE), l’associazione culturale IL TEATRO IN UNA STANZA (attori per casa) porterà in scena la commedia PREMIATA PASTICCERIA BELLAVISTA. I ragazzi e le ragazze hanno provato in queste settimane nella sede dell’associazione culturale Club 33 Giri. 

Commedia in due atti, di Vincenzo Salemme per la regia di Angela Mariani. Con Antonio Cammarota, Giancarlo Grimaldi, Vincenza Esposito, Angela Mariani, Emidio Capuano, Vincenzo Altieri, Francesca Laudicino, Annamaria Sparaco, Martina Nacca.

TRAMA:
Ermanno e Giuditta Bellavista sono i proprietari di una pasticceria annessa alla propria casa. Con loro vive la madre, allettata, di pessimo carattere che minaccia i figli con lo spauracchio della perdita dell’eredità. Ermanno ha una relazione con Romina, la quale è stanca di tenere il segreto sul loro rapporto e vuole che egli si decida a parlarne con la famiglia. Giuditta, invece, è fidanzata con Aldo, il pasticcere che lavora per loro, il quale a sua volta ha per amante Rosa, la ragazza di bottega. Ermanno, in passato, ha subito un trapianto di cornee, prelevate dal barbone Carmine, “creduto morto” in seguito ad un incidente. Una volta svegliato dal coma, Carmine si ritrova cieco e con l’aiuto dei suoi amici Memoria e Gelsomina, cerca di recuperare “ciò che gli spetta”.

Per info sui biglietti: www.facebook.com/ilteatroinunastanza

 

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Il Club 33 Giri tra i partner dell’evento INSIDE PINO DANIELE

DATA EVENTO:21 GEN

L’associazione culturale no profit Club 33 Giri è felice di annunciare di essere tra i  partner  dell’evento INSIDE PINO DANIELE che si terrà al TEATRO IZZO di Caserta sabato 21 gennaio 2017.

Due anni fa se ne è andato di notte, lasciando un vuoto immenso nel cuore di Napoli e non solo. Due anni fa Giuseppe Daniele, detto Pino, chitarrista dall’animo blues, uno dei musicisti italiani più innovativi, lascia il suo mare, la sua Terra che amava tanto. Senza di lui è “tutta n’ata storia “. Ecco allora per chi doveva essere la sesta edizione dell‘INSIDE.
Anche quest’anno musicisti, ballerini, attori, artisti, performer, illustratori ognuno con il proprio linguaggio artistico e il proprio stile, reinterpreteranno, studieranno, restituiranno e stravolgeranno con la propria identità artistica lui, il suo mondo e la sua musica.

La prevendita è attiva fino al 20 gennaio 2017 presso il Teatro Civico 14/Spazio X.


INSIDE PINO DANIELE
un progetto di Paky di Maio e Luigi Iacono
in collaborazione con Mutamenti/Teatro Civico 14

21 GENNAIO 2017 ore 21
Teatro Izzo – Caserta

Pittura – Teatro – Musica – Danza – Fotografia – Illustrazione
per rendere omaggio, nel più intimo e personale dei modi, alla musica di Pino Daniele

con
Acustica Caustica
Euritmia
Passe Partout
Mutamenti/ Teatro Civico 14
7 Parsec
Gianluca Vanità
Lucia Cinquegrana
Ykap
Antico Presente
Domenico Tirino aka NAF-MK

Info / Botteghino:
0823.441399 | 339.1873346
info@teatrocivico14.it | info@insideproject.org
www.insideproject.org | www.teatrocivico14.org

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Musica Live

Sul nostro palco: Guido Maria Grillo

Venerdì 13 gennaio 2017, a partire dalle ore 21.30, salirà sul nostro palco il cantautore Guido Maria Grillo, una delle voci più belle del panorama musicale italiano.

Primo anno di liceo e un compagno di banco che propone di creare una band. E’ iniziata così la storia musicale di Guido Maria Grillo. Fino ai 24 anni quella band è stata casa, famiglia, palestra, svago, sfogo, Natale e Ferragosto. Poi ha iniziato a camminare da solo, per urgenza e indipendenza. È in solitudine che scrive, pensa, elabora, metabolizza, lascia fluire.

A 26 anni ha poggiato le dita sui tasti di un piano e un po’ alla volta sono nate canzoni diverse rispetto a ciò che c’era stato prima, espressione più intima, respiro più regolare, colori più tenui, forme più sinuose ed omogenee. Hanno preso la forma di un disco che si chiama Guido Maria Grillo (AM/AbuzzSupreme), alla fine del 2009, inaspettate e irruenti, in una camera da letto in subbuglio, chinate su un pianoforte scordato, vecchio di cent’anni, durante un inverno umido, dietro vetri appannati, nel tentativo ingenuo e ambizioso di conservare una memoria e renderla immortale. Hanno scritto molto bene di quell’esordio. Poi un altro disco, Non è quasi mai quello che appare (AM/AbuzzSupreme), nato negli stessi luoghi, con gli stessi umori ma con qualche certezza in più. Meno sinuoso, meno languido, meno intimo, più nervoso e inafferabile. Era il marzo 2011.

Da lì una serie di collaborazioni, molti concerti, tanti chilometri, la proposta di scegliere una canzone di Luigi Tenco da inserire in una compilation voluta dal Club Tenco e da presentare all’Ariston di Sanremo, al Premio Tenco. Poi il piacere e l’onore di suonare su qualche palco importante, come unico opening act per artisti come Rufus Wainwright (unica data italiana del 2015), Avion Travel, Petra Magoni e Ferruccio Spinetti (Musica Nuda), Marlene Kuntz, e di collaborare con Paolo Benvegnù, Cristiano Godano e gianCarlo Onorato nel progetto EX-live (2013-2016), in un lunghissimo tour.

Il Festival di Sanremo ha rappresentato una vera e propria sfida, a tratti un’ostinazione: per 4 edizioni consecutive ha avuto accesso alla fase pre-finale. Non che Sanremo fosse il suo palcoscenico ideale, ovviamente, ma ha rappresentato nell’immaginario l’opportunità di una necessaria visibilità.
A quelle esperienze sono legati i successivi contratti discografici e l’uscita del singolo “Così sia” (SturtUp / Warner Music, 2015).

Poi, nel marzo 2016, ha imboccato la strada di Torino ed incontrato la vivacità e la passione di The Goodness Factory. Lì si è materializzato un nuovo orizzonte che ha assunto la forma di #TorinoChiama, trama di incontri, amicizie e collaborazioni con alcuni degli artisti della scena torinese (tra cui Bianco, Daniele Celona, Cecilia, Carlot-ta, Marco Notari ed altri). Ne è nato un Ep, sintesi dei primi due dischi, registrato in presa diretta, nel teatro del Cap10100, completamente in analogico.

Nel 2008 ha debuttato “ME-DEA della sua grazia”, spettacolo interamente scritto da Guido Maria Grillo. Nel 2015 “La Maledizione dei puri – Se Pasolini e De Andre”, scritto con Francesca Falchi e prodotto da Origamundi Teatro di Cagliari.

Per maggiori info visita l’evento Facebook Guido Maria Grillo /”Torino Chiama Tour” at Club 33 Giri

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Musica Live

Sul nostro palco: Santi, poeti e navigatori – special event

SANTI, POETI E NAVIGATORI – Giovedì 5 GENNAIO alle 21.30

Esattamente un anno dopo, avremo il piacere di ospitare uno degli eventi più belli ed emozionanti della scorsa stagione: avremo di nuovo sul nostro palco per un live acustico assolutamente unico MASSIMO DE VITA dei Blindur, LELIO MORRA e JOSEPH FOLL della PiccolaOrkestraPerPrestazioniOccasionali.

La novità di quest’anno è che ad arricchire il live ci saranno numerosi altri ospiti che saliranno sul palco e che sveleremo man mano in questi giorni. Non mancheranno svariate altre sorprese che potrete scoprire solo venendo al concerto. I primi ospiti annunciati sono Michelangelo Bencivenga (Blindur), la violinista Carla Grimaldi, Valerio Casanova (I treni non portano qui), Daniele Ruotolo (Malmö), la cantautrice Katres.

Massimo De Vita / Blindur: cantautore, polistrumentista e produttore. L’amore per il Nord Europa permea tutto il lavoro della band, a partire dalla scelta del nome, una parola islandese. Per i testi il riferimento è sicuramente da rintracciare nella tradizione e la poetica del cantautorato italiano, con un occhio più attento a quello moderno e alternativo. Il duo napoletano Blindur nei primi 24 mesi di attività ha già collezionato circa 150 concerti tra Italia, Belgio, Islanda, Francia e Irlanda, prendendo parte ad importanti festival internazionali.

Lelio Morra: Lelio Morra, nato a Napoli nel 1986, si approccia alla musica sin da bambino per istinto naturale, ereditando il talento artistico di suo padre. Nel 2009 decide di partire per la Francia spinto dalle note dei Beirut.  Suona in strada e scrive canzoni da lontano; dopo 3 mesi torna in Italia e si dedica a un nuovo progetto musicale dal nome “JFK & La Sua Bella Bionda”, raccogliendo sin dall’inizio riscontri positivi. “Le Conseguenze dell’Umore” riceve il premio miglior disco esordio dal mensile di musica italiana “L’Isola che non ‘era”. Da Marzo 2015 si trasferisce a Milano dove inizia a suonare nei vari club milanesi. Nello stesso tempo partecipa alla BecksUnAcademy 2015 nella categoria musica e ne esce vincitore. ll 13 maggio esce il suo nuovo singolo “ Dedicato a chi” su etichetta Universal Music.

Joseph Foll / PiccolaOrkestraPerPrestazioniOccasionali: un calciatore mancato, un chitarrista mancato. Uno che manca, insomma. Classe 1984 di una provincia troppo di confine. Nel 2010 dopo un periodo forse troppo noioso, crea la PiccolaOrkestraPerPrestazioniOccasionali: progetto musicale per accompagnamento a reading. In un periodo di troppa insonnia, inizia scrivere le prime (non) canzoni: perché spesso sembrano solo storie nascoste in una chitarra rauca ma di legno buono. Iniziano ad arrivare i primi contest e con questi il premio del M.E.I al Meeting del Mare nel 2014. Un anno a collezionare live per tutto il centro sud d’Italia, presto darà alle stampe un ep.

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Musica Live

Sul nostro palco: MAIOLE

Lunedì 26 dicembre 2016, a partire dalle ore 21.30, salirà sul nostro palco il giovane producer sammaritano, promessa della musica elettronica italiana, MAIOLE.

MAIOLE è il progetto solista di Marco Maiole, classe 1995. L’EP d’esordio del producer campano, fuori il 14 novembre 2014 per  la label californiana Telefuture, è Pollen. L’EP di Marco è una meraviglia di disco, con il merito di suonare ’90 e attuale. Un ritorno al futuro sulle note di “TooNite“, che vede la partecipazione (anche vocale) di Miami Mais.

Nel 2015 arriva How to Feel Warm, uscito per il collettivo bolognese HMCF. L’ep, interamente composto, suonato e prodotto da Marco.

Maiole pubblica il suo primo album Last For Motifs per HMCF nel 2016 e intraprende un tour che attraversa la penisola da Nord a Sud. Due video: Plastique Romantique, girato su un aereo, e Stop Misunderstanding, girato in Thailandia con la collaborazione dell’artista Manita Rakpathoom.


É prevista per il 2017 l’uscita del suo nuovo album, supportato dal singolo Portico.
Propone un live energico tutto da ballare, miscelando e stravolgendo i suoni dei suoi dischi e suonando synth, chitarre, giocando con la voce – forte dell’esperienza di aver condiviso il palco con giganti della musica elettronica italiana e internazionale come Xeno & Oaklander, Slow Magic e Cosmo.

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12 libri da regalare a Natale 2016

Dopo due anni di pausa, ritorna la nostra lista dei dodici libri da regalare a Natale. Ci teniamo a precisare che non si tratta di una classifica ma di semplici consigli riguardanti i libri che ci hanno appassionati. Ci divertiamo molto a confrontarci e a costruire elenchi come questo, formulando ipotesi e modificandole continuamente fino alla stesura definitiva. Potete immaginare come sia difficile scegliere soltanto dodici libri quindi, mettendo al bando i giudizi di valore, ognuno di noi ha contribuito affidandosi al proprio istinto e alla singolarità delle propria esperienza da lettore Noterete infatti che abbiamo inserito libri tra loro molto diversi: ci sono saggi, raccolte di racconti e poesie, romanzi e un fumetto.

I consigli sono a cura di Antonio Di Vilio (1-4), Roberta Cacciapuoti (5-8) e Francesco Rauccio (9-12). Buona lettura.

 

  1. Canto della pianura (Trilogia della pianura: 1) di Kent Haruf (NNE, 18 euro)

È questo il mio pezzo preferito della Trilogia della pianura con la quale Kent Haruf si conferma uno dei maestri della narrativa contemporanea. Plainsong, il titolo originale, è una melodia semplice, un canto monodico, espresso nella quotidianità di Holt, una città immaginaria che ricalca la Yuma di Faulkner, in cui tutti i personaggi si trovano a fare i conti con le proprie vite: quella di Tom, insegnante di storia, dei suoi due figli, della sedicenne Victoria che resta incinta e rifiutata dalla madre chiede aiuto ai McPheron, due vecchi fratelli che vivono la solitudine della loro fattoria. Storie che si intrecciano, vite insignificanti e indispensabili che animano una piccola città “dove ci sembra di vivere da sempre e che mai vorremmo lasciare”.

  1. Toringrad di Darien Levani (Edizioni Spartaco, 10 euro)

Darien Levani, italo-albanese, firma un noir atipico, privo di sangue, attraversando il mondo dello spaccio, del gioco d’azzardo e dei rapporti fraterni. Toringrad è un bar di Torino, simbolo del riscatto di Drini, ex spacciatore. Quando il cognato Petrìt viene tradito e arrestato sotto Natale, il protagonista è chiamato a compiere un ultimo e difficile viaggio con la dama bianca. Eppure lo spaccio sembra solo un mezzo per mostrare l’imprevedibilità della vita, in cui Drini si mette in gioco, rischiando sé stesso per un briciolo di verità. Attraverso i filtri dolci e malinconici della sua scrittura, calandosi nelle cupe atmosfere del noir, Levani crea un romanzo particolarmente piacevole, da leggere tutto d’un fiato.

  1. Considera l’aragosta di David Foster Wallace (Einaudi, 13 euro)

Se è vero che è nella non fiction che il genio di Wallace si esprime a fondo, con il suo occhio lucido e le sue acute considerazioni nei confronti della società contemporanea, la raccolta Considera l’aragosta è da leggere come il capolavoro della consapevolezza, in cui ironia e profondità ci portano dritti nelle complesse strutture dei Post-ismi. Wallace frantuma e analizza la realtà, tra reportage e discorsi letterari, dagli Oscar del cinema porno fino alla fiera dell’astice del Maine. Spaziando tra assurdità, uomini goffi, grandi sportivi e letterati, DFW ci apre le porte del contemporaneo, col suo singolare sguardo comico e tragico che tanto ci manca.

  1. A vela in solitaria intorno alla stanza di Billy Collins  (Fazi, 19 euro)

Se volete che la poesia torni finalmente nelle vostre case, questo è un buon libro per ricominciare. Non troverete versi sofisticati, intricati o incredibili esercizi di stile. Collins viaggia nel quotidiano (forti le influenze di Philip Larkin e Kenneth Koch), negli ambienti più semplici e comuni, prendendosi gioco della tradizione poetica americana, con ironia, come la storia in versi di un uomo che per non sentire il cane dei vicini abbaiare alza il volume di una sinfonia di Bethoveen fino ad immaginarsi il cane all’interno dell’orchestra. Collins è fuori dal coro, per questo pop, ma di grande stile, riportando dignità al nostro quotidiano che si fa poesia.

***

  1. Both Sides. Conversazioni sulla vita, l’arte, la musica a cura di M. Marom (Sur , 20 euro).

Una lunga e appassionata intervista che raccoglie tre lunghe conversazioni registrate tra gli anni settanta e i duemila con una delle cantautrici simbolo della cultura americana del secolo scorso: Joni Mitchell. Una scoperta continua di una delle donne più affascinanti che la musica e l’arte abbiano mai conosciuto. Da Woodstock, agli incontri con i più grandi cantautori del novecento, Leonard Cohen a Bob Dylan solo per citarne un paio, dall’amore per la pittura al percorso musicale fatto di indagini e domande. Un libro che racchiude in sé il fascino dell’artista che racconta.

  1. Filastrocche in cielo e in terra di Gianni Rodari (Einaudi, 13 euro).

Un libro per bambini di tutte le età, pieno di quella meravigliosa leggerezza che fa di questo piccolo volume un diamante intramontabile. Versi che fanno fiorire la fantasia dei più piccoli, ma non solo, che fanno divertire e sorridere riflettendo sui tempi più profondi dell’esistenza. Un regalo soave e pieno di magia.

  1. Eccomi di Jonathan Safran Foer (Guanda, 22 euro).

Veniamo ad un libro uscito quest’anno, giusto per stare sul pezzo. Un autore che non delude mai, un romanzo bellissimo. Ambientata a Washington durante quattro, convulse settimane, Eccomi è la storia di una famiglia in crisi. Sulla trama non voglio dirvi altro, vi tocca leggerlo. Dopo Ogni cosa è illuminata e Molto forte, incredibilmente vicino, con questo ultimo lavoro Jonathan Safran Foer si conferma uno dei giovani autori più promettenti della letteratura americana.

  1. Troppa felicità di Alice Munro (Einaudi, 20 euro).

Per finire, una raccolta di racconti. Una felicità inedita quella che racconta Alice Munro, fatta di insolita creatività, spregiudicatezza, libertà espressiva. Racconti bizzarri in cui eventi tragici come omicidi, suicidi, tradimenti e fatti di violenza, piuttosto che essere il perno drammaturgico su cui ruota il racconto, diventano la premessa o lo sfondo per qualcosa di nuovo, altro, illimitato.

***

  1. Fùtbol di Osvaldo Soriano (Einaudi, 9,80 euro)

Con questa raccolta di racconti cominciano i miei quattro consigli per gli acquisti. Ricordo di aver letto questo libro qualche anno fa e a distanza di tempo ho memoria di un solo racconto, che però vale tutta la raccolta, almeno per me. È intitolato “Obdulio Varela, il riposo del re del centrocampo” ed è una chiacchierata che Soriano fece con una delle leggende del calcio rioplatense, l’imponente centrocampista Obdulio Varela, colui che portò alla vittoria l’Uruguay nella finale dei mondiali del 1950, giocata il 16 Luglio nientepopodimeno che al Maracanà di Rio de Janeiro contro la squadra di casa, il Brasile.

La tristezza di Varela dopo la vittoria ottenuta davanti a 170.000 persone e a un’intera nazione pronta a festeggiare il carnevale più grande del mondo, mi straccia ogni volta il cuore. “Noi avevamo rovinato tutto e non avevamo ottenuto niente. Avevamo un titolo, ma cosa importava in confronto a tutta quella tristezza?”.

Questo è un libro perfetto da regalare a quel vostro amico/parente che segue il calcio e del calcio ama soprattutto le storie, ma anche all’altro vostro amico che vede in questo sport soltanto un enorme business miliardario.

  1. La Vegetariana di Han Kang (Adelphi, 18 euro)

Dopo aver letto l’incipit di questo bellissimo romanzo non sono più riuscito a fermarmi e, nonostante stessi leggendo altro, ho dovuto finirlo. “La Vegetariana” sembrerebbe la storia di una donna che un giorno, dopo aver fatto un sogno, si rifiuta di mangiare carne, scontrandosi prima con il marito e poi con i familiari, ma non è solo questo. La protagonista è sempre guardata con occhi diversi, che generano equivoci e malintesi anche nel lettore. È un salto nel buio raccontato magistralmente dalla scrittura cristallina della sudcoreana Han Kang. Davvero consigliato.

  1. Prima che sia notte di Reinaldo Arenas (Guanda, 13 euro)

Fidél Castro è morto e vorreste farvi un’idea di quello che è stato il regime castrista? Quel vostro caro amico ha postato su Facebook “Hasta la victoria siempre” ma a voi non è bastato? Ho quello che fa per voi. “Prima che sia notte” è l’autobiografia di Reinaldo Arenas, uno dei più grandi scrittori cubani, perseguitato dal regime di Castro, incarcerato, torturato e costretto a fuggire. Perché? Be’, perché era uno scrittore ed era omosessuale, due colpe imperdonabili per il regime.

    12. Batman The Killing Joke di Alan Moore e Brian Bolland (DC Comics, LION, 9,95 euro)

Premessa breve: leggo fumetti da pochi anni. Dunque: comprato per caso e amato immediatamente, la storia è una bomba assoluta. Una brutta giornata è tutto ciò che separa una persona sana di mente da un folle, è questa l’idea malata del Joker, il celebre arcinemico di Batman. Scritto da Alan Moore (Watchman, V per Vendetta e un sacco di altre cose) e disegnato da Brian Bolland, The Killing Joke è spiazzante, profondo e contiene delle tavole meravigliose e terrificanti. Insomma, da neofita a neofiti: compratelo, è fantastico.

 

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Musica Live

Sul nostro palco: Maleizappa

Sabato 17 dicembre 2016, a partire dalle ore 21.30, salirà sul nostro palco la band casertana Maleizappa per presentare al pubblico il nuovo album “Dorem Ipsum”.

I Maleizappa nascono in data imprecisata e da confermare in qualche malfamato e sudicio posto della mente. Si narra nell’ambiente “elitario” della musica d’autore, che i simpatici cinque non sono altro che la peggiore trasposizione fisica di un pensiero impuro (qualsiasi cosa questo voglia dire).    


Si affermano immediatamente e conquistano nel giro di pochi anni l’affetto di “milioni” di giovani, afflitti dalla deludente scena musicale di “terra di lavoro”. Le prime esibizioni creano scandalo e ripudio tra i musicisti campani, non abituati evidentemente ad accettare che cinque sconosciuti incapaci di intendere e volere, siano diventati nel giro di pochi mesi un fenomeno generazionale: insomma delle rockstarze.

 Cominciano ad esportare le proprie sonorità oltre i confini della Campania Felix, facendosi portavoce dei disagi, della rabbia e dell’allegria del popolo della “generazione x”. C’è chi li ama a tal punto da definirli: “la migliore cosa che questa terra poteva defecare” (ce n’è di gente strana in giro!).    



La musica dei Maleizappa è un miscuglio non ben definito di suoni, generi, citazioni, anagrammi e puzzle penta grammatici. Assistere ad una loro serata è come guardare una puntata di blob all’anfetamina. Vengono più volte censurati, epurati, tagliati e s-microfonati. Ciò nonostante i giovani li adorano: manco fossero delle pornostar. Ironici, cattivi e dissacranti. O se preferite, semplicemente: Maleizappa.

A quattro anni dal primo album “I successi, non ancora successi” i Maleizappa tornano sulle scene nazionali con Dorem Ipsum, secondo album in studio.

Dorem Ipsum è un disco di nove tracce che riassume meglio di tante parole quello che sono i Maleizappa e la loro progressiva maturazione artistica. Un disco fresco dai sentori estivi che si gusta con gioia e soddisfazione che i cinque componenti hanno realizzato auto-producendosi e con collaborazioni eccellenti di tanti amici musicisti. La copertina e la grafica del disco sono state realizzate utilizzando un’opera dell’artista marcianisano Mandarino, un bohémien dei giorni nostri che cerca di sopravvivere vendendo la sua arte per strada o arrangiandosi con piccoli lavoretti.

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Musica Live

Sul nostro palco: Makai

Sabato 10 dicembre 2016, a partire dalle ore 21.30, salirà sul nostro palco il producer pugliese MAKAI. Ad aprire il live la cantautrice napoletana Micaela Tempesta. 

MAKAI è il moniker dietro cui si nasconde Dario Tatoli, producer, sound designer e polistrumentista, già nei Flowers or Razorwire (keats collective USA/Bizarre love triangles ITA) e uomo dietro la console di due dischi targati More Letters: Runaway Stories dei Barbados e Mornin Hollows degli Homelette. A lavoro come producer anche per Bomba dischi (The Pier), Amnesty International, e numerosi brand internazionali. MAKAI è un processo in divenire, iniziato nel 2000 e oggi perennemente in bilico tra l’elettronica nordica e il songwriting più intimista e mediterraneo, in un processo compositivo fatto di tagli e revisioni, riscritture e sovraincisioni, ripensamenti e labor limae continuo; un vortice di dicotomie irrisolte e irrisolvibili, alla ricerca di una perfezione che è un sogno e che sta dentro le palette dei suoni e la stretta griglia della forma canzone.

HANDS è il suo primo ep ed è il racconto di un naufragio durato anni, in cui le mani sono approdo e distacco, polo attrattivo e repulsivo con cui si conosce e ci si fa scudo del mondo. Cinque canzoni nostalgiche, in cui la cassa dritta della techno fa da contraltare alla dimensione acustica, dove voce e suoni si fondono in accordi che diventano racconti di un momento, di un istante, di una dimensione che racchiude tutto questo sentirsi persi in mezzo alle onde del mare. Hands si apre con il pezzo che dà il nome all’EP, un manifesto di intenti che racconta una lontananza mentre le luci della città continuano a lanciare i suoi bagliori. Last Days ha il passo nostalgico e allucinato delle notti bianche: un carillon che suona e tutt’attorno il silenzio. Missed, che è nel cuore dell’ep, ha l’incedere tumultuoso della mancanza mentre Summer si adagia su atmosfere dreampop: il sole, il caldo, il mare e il ricordo di un’estate ormai lontana. Sòfia è il pezzo che chiude il disco, il distacco definitivo, l’allontanamento dalla costa, la terraferma che è ormai un orizzonte lontano: una canzone che è fine e dissolvenza, una richiesta d’aiuto oppure semplicemente l’inizio di un nuovo viaggio, una direzione imprevista nel naufragio che continua.

Aprirà il live la cantautrice napoletana Micaela Tempesta.

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