Si sa che durante gli ultimi giorni dell’anno si passano in rassegna i momenti migliori e quelli peggiori, le cose che ci sono piaciute di più e quelle che abbiamo amato meno. In un anno diverso da quello che abbiamo vissuto avremmo probabilmente fatto una lista dei viaggi più belli o dei concerti più divertenti. Non c’è bisogno che vi diciamo com’è andato questo assurdo e pazzo 2020, dodici mesi che hanno registrato sicuramente più bassi che alti.
In questo momento vogliamo, però, concentrarci sulle cose belle, ed ecco perché abbiamo deciso di consigliarvi 15 album italiani pubblicati quest’anno che potreste esservi persi, ma che meritano di essere ascoltati. Non vuole essere una classifica né una lista dei migliori, vuole solo essere un insieme di consigli, un elenco di album che in qualche modo ci hanno comunicato qualcosa e che speriamo possano piacere anche a voi.
Roberta e Fabio, cioè gli autori di questo articoli, hanno messo insieme i loro ascolti e le loro preferenze per stilare i quindici suggerimenti che trovate di seguito. Buon ascolto 🙂
I Calibro si confermano ad ogni nuovo lavoro una delle band più pazzesche e interessanti della scena musicale italiana, cinque musicisti somma di percorsi artistici diversi e il cui zampino risulta in decine di album ascoltati negli ultimi anni. Momentum è un’esplosione di energia, funky, jazz, urban, un mondo dalle mille sfumature quello che la band propone ai suoi ascoltatori.
Colapesce, Dimartino – I mortali
Colapesce e Dimartino sono senz’altro due fuoriclasse della loro generazione. Due cantautori che riescono a spaziare bene tra il rock, il pop, il folk e il cantautorato più raffinato. L’album che hanno scritto insieme è un progetto dal quale vengono fuori bene entrambe le personalità dei due autori. Tante belle canzoni dal sapore di Sicilia, mare e salsedine.
Lucio Corsi – Cosa faremo da grandi
Un cantastorie assolutamente istrionico e particolare, il giovane toscano Lucio Corsi. La sua poetica e la sua sensibilità, accompagnate da gioiose melodie, raccontano storie d’altri tempi. Ci ha proprio catturato.
Marco Giudici – Stupide cose di enorme importanza
Prima Halfalib, poi musicista per gli Any Other e produttore di numerosi dischi della scena indipendente. Per Marco Giudici il 2020 è stato l’anno del suo esordio con testi in italiano e un cantautorato lo fi che un po’ ci prende per mano, un po’ ci tiene sospesi.
Samuele Bersani – Cinema Samuele
Cinema Samuele non fa che confermare che Samuele Bersani è una delle penne più raffinate e profonde dei nostri tempi, un cantautore destinato e restare nell’Olimpo dei grandi italiani, insieme a De Gregori, Dalla, Gaber.
Dopo svariati singoli e mini EP; finalmente il “casertafrancese” Speranza presenta il suo primo album; uno spaccato che racconta delle vite degli ultimi nelle periferie; un album arricchito dalla presenza di alcune delle nuove leve più importanti del rapper nostrano.
The Zen Circus – L’ultima casa accogliente
L’evoluzione degli Zen Circus è sempre sorprendente, da buskers a rocker ribelli a cantautori col distorsore si potrebbe dire. É sicuramente la penna di Appino a fare la differenza, nonostante i tempi sempre più stretti tra un album ed il successivo, gli Zen non deludono e sfornano un’ ennesimo gioiellino di suoni e parole.
Emma Nolde è sicuramente una delle promesse più splendenti del cantautorato italiano. Il suo è un disco d’esordio sorprendente, dove testi, melodie, soluzioni armoniche e metriche si fondono alla perfezione per creare atmosfere incandescenti e dense di emozioni.
Clap! Clap! – Liquid Portraits
L’album di Clap Clap è un viaggio in paesaggi esotici e pieni di sorprese. Un vero gioiello dell’elettronica nostrana.
Questa giovane donna, sin dal suo esordio, ha stupito per la raffinatezza e l’originalità delle sue scelte stilistiche. Dalla sua esperienza newyorkese viene fuori “Whoa”, un disco dalle sonorità dream pop dalle sfumature black, r’n’b, soul e jazz. Un vero caleidoscopio di intuizioni.
Diodato – Che vita meravigliosa
Non è sempre detto che il brano vincitore di Sanremo faccia parte di un disco ben fatto, non è questo il caso, “Fai rumore” è circondato da brani toccanti e curati nelle sonorità; nota di merito al lavoro dietro il mixer del produttore Tommaso Colliva.
Il potere dell’ Internet ha dato risolto allo spettacolo sanremese sul palco e meno al disco pubblicato in quei giorni, Bugo nel suo album mostra ironia, voglia di divertirsi. Un pop sfrontato, dove Cristian “fa un po’ come gli pare”
Vi sfidiamo a restare fermi mentre ascoltate questo disco. Sarà impossibile, ne siamo certi. Dalla prima all’ultima nota si viaggia da una scoperta all’altra. Il ritmo è il padrone assoluto di questo esempio magistrale di elettronica elegante e tagliente.
W sta per Women, infatti stilizzate sulla copertina del disco troverete Grace Jones, Amanda Lear, Loredana Bertè e Missy Elliot. Un omaggio alla femminilità in tutte le sue forme. Populous si conferma uno dei producer più interessanti dello stivale.
Ennio Morricone – Morricone segreto
Primo album postumo del Maestro Ennio Morricone, un lavoro che ne fa scoprire il suo lato segreto per l’ appunto. I pezzi rari e dimenticati, le versioni alternative recuperate, il genio più eccentrico e nascosto, un lavoro che esplora forse la fase creativa più ricca dell’artista, quella tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’80.
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