All Posts By

Francesco Rauccio

Blog

I 10 giochi da tavolo da regalare a Natale

Come molti di voi sapranno, al Club 33 Giri stiamo provando, attraverso delle serate dedicate, a far (ri)scoprire ai tesserati e non una delle passioni più diffuse in Europa e nel mondo: il gioco da tavolo.

Anche se da un po’ di tempo in Italia è in atto una vera e propria rinascita, abbiamo notato che dalle nostre parti il fenomeno stenta a prender piede. Questo accade non per disinteresse ma perché ancora in tanti ignorano l’esistenza di migliaia di titoli in commercio e sono fermi ai classici: Monopoli, Risiko e Taboo (e molti altri) che certamente non vanno demonizzati, ma ai quali non ci si può fermare.

Poiché dalle nostre serate è venuta fuori in maniera chiara la volontà da parte di tanti neogiocatori di andare oltre i classici e provare qualcosa di nuovo e diverso, abbiamo deciso di stilare una sorta di classifica di titoli da acquistare, regalare e provare durante le festività natalizie per fornire degli strumenti orientativi a chi ha voglia di addentrarsi in questo universo.

Almeno un centinaio di titoli meriterebbero un posto in questo elenco ma abbiamo scelto questi per diversi motivi: sono facilmente reperibili, sono economici, sono divertenti e stimolanti ma, soprattutto, li conosciamo benissimo. Quindi, questa è la nostra lista assolutamente parziale, rivedibile, aggiornabile e ampliabile, dei dieci giochi da regalare a Natale (o da regalare e basta).

10. La Isla (Ravensburger, 2014) da 2 a 4 giocatori, della durata di 60 minuti.

Gioco del celebre e poliedrico Stefan Feld che ci fa vestire i panni di esploratori alla ricerca di animali rari all’interno di n’isola esotica. Giocando le carte giuste potremmo prendere le risorse necessarie per avvistare gli animali ricercati. Con l’avanzare dei turni le carte diventeranno sempre più potenti e sarà più semplice fare punti. Lo trovate qui.

9. Machi Koro (edito in Italia da Uplay.it, 2014) da 2 a 4 giocatori, della durata di 40 minuti. Ideato da Masao Suganuma.

Scopo del gioco, attraverso il lancio di uno o due dadi, è quello di costruire una città ricca di edifici. Ogni edificio si attiva col risultato del dado e può portare dei bonus per te ma soprattutto dei malus per gli altri. Gioco ad alta interazione, dalle regole molto semplici. La scatola contiene due dadi di dimensioni spropositate, certamente molto invitanti, ma “pericolosi” se usati nel modo sbagliato!

Lo trovate qui .

8. Il padrone di casa è tornato (edito da Giochi Uniti, 2014), gioco da 2 a 6 giocatori della durata di 50 minuti, ideato da Friedemann Friese nel 1992.

Il padrone di casa sarai tu e dovrai affittare quanti più appartamenti possibili ma presta attenzione, alcuni inquilini potrebbero portare più rogne che denaro. Gioco molto interattivo, vi basti questo: potrete piazzare delle bombe per demolire gli appartamenti costruiti dai vostri avversari.

Potete trovarlo qui

7. The game (edito da DV Giochi, 2015) da1 a 5 giocatori, della durata di 20 minuti.

The Game è un gioco cooperativo: si gioca assieme per battere “il gioco”, confidando sulle capacità logico-matematiche dei tuoi compagni. Si rischia di perdere se si gioca una carta al momento sbagliato. Molto veloce, ottimo per i dopocena della vigilia, Natale, Santo Stefano e, insomma, va bene sempre.

Lo trovate qui.

6.Johari (edito da Lookout Spiele, 2014) da 2 a 4 giocatori, della durata di 60 minuti. Ideato da Carlo Lavezzi.

Johari non è molto conosciuto nel panorama ludico italiano, sebbene ci troviamo di fronte a una vera e propria gemma rara. 10 turni per poter vendere pietre preziose (o falsi d’autore) ai nobili accorsi al mercato. Attenti ad evitare spiacevoli sequestri. Il gioco al momento esiste soltanto in inglese, ma la dipendenza dalla lingua è davvero molto bassa e il regolamento davvero semplice. Lo trovate qui.

5. Hanabi (edito da AbacusSpiele, 2013) da 2 a 5 giocatori, della durata di 30 minuti. Ideato da Antonie Bauza.

Bisogna collaborare per allestire uno spettacolo pirotecnico memorabile. È semplice, ma riuscirci senza conoscere le proprie carte lo è un po’ meno: avete capito bene, si gioca con le carte rivolte verso gli altri giocatori.

Lo trovate qui.

4. Isle of Skye (edito in Italia da Uplay.it, 2016), da 2 a 5 giocatori, della durata di 60 minuti. Ideato da Alexander Pfister e Andreas Pelikan.

Grande sorpresa e vincitore del “gioco dell’anno” (categoria esperti) ad Essen 2016, questo titolo mescola il piazzamento tessere con una meccanica d’asta innovativa. Espandi il tuo potere dalla piccola tribù fino a conquistare tutto il regno.

Potete trovarlo qui.

3. Rokoko (edito da PegasusSpiele, 2013), da 2 a 5 giocatori della durata di 90 minuti. Ideato da Matthias Cramer, Stefan Malz e Luis Malz.

Il re di Francia ha organizzato il ballo di corte e tu dovrai allestire le fontane e le statue, ingaggiare i musicisti e confezionare gli abiti per gli ospiti. Se sarai bravo assisterai allo spettacolo di fuochi a fine partita. Gioco abbastanza tattico e strategico, dall’alea molto ridotta. Da provare assolutamente.

Lo trovare qui.

2. Nome in codice (edito dalla Cranio Creations, 2015), da 2 a 12 giocatori, della durata di 20 minuti. Ideato da Vlaada Chvatil.

In questo fortunatissimo gioco, vincitore nel 2016 del premio “Gioco dell’anno” a Essen, due agenzie di spionaggio devono recuperare gli agenti in missione, il vostro compito sarà quello di farli riconoscere alla vostra squadra (“agenzia”) usando una sola parola. Attenzione alla scelta delle parole, potreste incappare nell’assassino.

Nome in codice è un party game perfetto, rapido, intuitivo e adatto per essere giocato in qualsiasi momento anche da gruppi numerosi.

Lo trovate qui.

1. Sulle tracce di Marco Polo (edito in Italia da Giochi Uniti, 2015), da 2 a 4 giocatori, della durata di 100 minuti. Ideato da Simone Luciani e Daniele Tascini.

Lo abbiamo lasciato per ultimo, “Sulle Tracce di Marco Polo”, uno dei giochi gestionali più belli e profondi degli ultimi anni. In soli 5 turni dovrai ottimizzare al meglio le tue mosse, completare il maggior numero di contratti, acquistare spezie, ori e cammelli viaggiando lungo le strade percorse dal celebre viaggiatore veneziano in Oriente. Provato diverse volte durante le nostre serate ludiche, ha conquistato tutti, anche chi era a digiuno di giochi da tavolo. Siamo davanti a un gioco che può sfiorare anche le due ore e che, di conseguenza, va giocato con la calma e il tempo necessari.

Lo trovate qui.

Alla fine di ogni lista di giochi/libri/fumetti consigliati, vanno fatte alcune precisazioni. L’elenco è puramente indicativo e dedicato soprattutto a chi si sta avvicinando o si è avvicinato da poco al mondo dei giochi da tavolo moderni. Non vuole ovviamente essere né esaustivo né esemplificativo di alcunché, i giochi elencati sono una piccola parte di quelli provati durante le nostre serate e se dovessimo riscrivere la lista probabilmente ne inseriremmo altri oppure ne faremmo una con i 20 giochi da regalare a Natale. Il nostro intento è quello di fornirvi una bussola per orientarvi nel mare magnum dei giochi da tavolo e speriamo di esserci riusciti.

Nella speranza di aver contribuito anche sciogliere qualche riserva sui regali dell’ultimo minuto (ma neanche troppo ultimo), il “33 Giri BoardGame” vi augura buone feste ludiche.

Francesco Trotta e Francesco Rauccio

 

No Comments
Blog

Ma quando inizia?

É da un po’ che leggo articoli sull’orario di inizio dei concerti dalle nostre parti, e tutti concordano su un punto: i concerti cominciano troppo tardi, e per troppo tardi si intende tra le 23:30 e mezzanotte (ma anche oltre). Personalmente sono contrario a questa abitudine per tante ragioni, ne scrivo qualcuna.

Uno. Tanti club o associazioni che al momento costituiscono l’ossatura del circuito dei live si trovano nel centro abitato e non sempre dispongono di sistemi in grado di ridurre il rumore, quindi, più tardi si inizia e più aumenta il rischio di lamentele da parte del vicinato, qualche volta esagerate e ingiustificate ma qualche volta a ragion veduta (con conseguente volante della polizia ecc …insomma, scocciature).

Due. Tante persone arrivano per le 22 – che sarebbe l’orario “ufficiale” di inizio – e sono costrette a stare due ore in piedi in attesa che la musica inizi, rompendosi grandemente, cosa che mi è capitata più volte.

Tre: i musicisti. Non crediate che questo modo di fare faccia piacere a chi vive la situazione dall’altro lato. Chi deve suonare spesso è arrivato al locale di pomeriggio, ha montato, fatto il soundcheck, cenato e probabilmente il giorno dopo deve lavorare (sì, non tutti vivono di musica e basta). Finire un live alle 2, smontare, caricare il furgone e tornare a casa anche alle 4 del mattino non è l’ideale, anche perché non tutti i live si tengono di Sabato.

Quattro. La questione del domani alle 8:30 devo stare in ufficio vale anche per i tanti che partecipano al live o che vorrebbero farlo ma l’orario di inizio non rappresenta affatto un incentivo.

Ora la domanda è: perché mai un live non può iniziare alle 22, o intorno a quest’ora? Si dirà che dobbiamo aspettare che il locale si riempia, non c’è ancora nessuno. Ecco, questa è (quasi sempre) una fesseria. Chi vuole veramente ascoltare musica arriva più o meno in orario. Esempio: proprio poche sere fa ero a Napoli in un celebre live club, il concerto è cominciato tardissimo e non si è capito il perché, visto che alle 22:30 c’era già tanta gente (anche se non era strapieno). Alle 23:30/45 quando il locale stava per scoppiare il live è iniziato.Tutto bene.

Quindi hanno ragione quelli che “aspettiamo che il locale si riempia”? Per me no. Perché? Perché in realtà quelli che davvero ascoltavano la musica erano gli stessi arrivati intorno alle 22. Tantissimi erano lì ma avrebbero potuto affollare un qualsiasi bar o pub senza notare la differenza, infatti durante i brani più “acustici” il brusio era a livelli assurdi, ben oltre la soglia della buona educazione.

Detto questo io una soluzione non ce l’ho, e qui ho solo riportato la mia opinione e la mia esperienza (condivisa con tante persone, sia chiaro). L’unica cosa che possiamo fare, dal nostro piccolo come Club 33 Giri, è far cominciare i nostri live entro orari decenti e cioè non oltre le 22/22:15. É una piccolissima goccia nel mare che probabilmente non cambierà nulla, ma sappiamo che la questione è condivisa e sentita da tanti. E poi da qualche parte si deve iniziare.

Noi speriamo che in tanti seguano la scia.

No Comments
Club del Libro Eventi

Primo appuntamento “Club del libro” 2015

Finalmente, dopo una lunga pausa, riparte il Club del libro. 

Leggere ci piace e si era capito, ma scegliere un libro, leggerlo assieme e discuterlo seduti comodamente ci piace ancora di più. E’ un momento per staccare dai nostri impegni, abbassare la tensione e rallentare il ritmo spesso frenetico delle nostre giornate.

L’appuntamento è per sabato 7 febbraio alle 11 alla Libreria Spartaco di Santa Maria Capua Vetere (via Martucci, 18). Ci vedremo, faremo due chiacchiere e sceglieremo cosa leggere.

Vi aspettiamo!

No Comments
Blog

Il Club 33 Giri a Ottaviano

2014-07-10 11.57.34Finalmente, a più di un mese dalla chiusura delle attività con il festival La Musica può fare, una piccola delegazione del Club è andata a Ottaviano(Na) a trovare i ragazzi della cooperativa sociale “Ottavia” per consegnargli parte dell’incasso del festival, quest’anno organizzato proprio a sostegno della suddetta cooperativa. Siamo stati nel celebre, per diversi motivi, castello mediceo di Ottaviano, ora appartenente in parte al comune vesuviano e in parte al Parco Nazionale del Vesuvio, ma divenuto – ahinoi  – tristemente famoso per essere appartenuto al boss della camorra Raffaele Cutolo, che lo acquistò (in realtà fu acquistato da una società a lui collegata) nel 1980. Il bene fu confiscato nel 1991 e dopo quattro anni fu affidato al comune di Ottaviano. Il castello è immerso nel verde del Parco Nazionale del Vesuvio.

2014-07-10 12.29.10

Appena arrivati sul posto siamo rimasti veramente sconcertati dalla bellezza del castello e del parco circostante, tenuto in ottimo stato anche grazie al lavoro della cooperativa “Ottavia” che si occupa della manutenzione e della coltivazione dei piccoli orti che sono al suo interno. La responsabile, Rosita D’Errico, ci ha fatto visitare gli spazi verdi del castello e ci ha spiegato nel dettaglio di cosa si occupa la cooperativa. Noi siamo stati felici di esserci imbarcati in questa breve trasferta: abbiamo visto con i nostri occhi un piccolo angolo di paradiso e abbiamo conosciuto un gruppo di persone entusiaste che hanno dimostrato di meritare (se ce ne fosse bisogno) la fiducia che il club 33 giri ha deciso mesi fa di accordargli. Dopo circa un’ora ci siamo salutati con la promessa di ritornare al più presto, consapevoli di aver visto un luogo e una realtà meravigliosi a due passi da casa.

Foto di gruppo

Il lavoro di Ottavia – (Marigliano.net)
Cooperativa Ottavia – Blogspot
Progetto “InDifferenteMente”

Festival “La Musica può fare”

No Comments
Blog La Musica può fare

La musica può fare 3: i numeri e qualche riflessione a freddo

E anche la terza edizione è andata. “La musica può fare” cresce di anno in anno e oramai cammina con le proprie gambe.  A due giorni dall’evento, tiriamo un po’ le somme e raccontiamo qualche curiosità. Breve premessa: quelle che per altri festival o eventi simili sono piccole cose, per noi hanno un alt(r)o valore. Lo stesso discorso vale per i numeri.

  • La terza edizione è stata quella col maggior numero di ingressi: 706, senza contare i giornalisti accreditati
  • Anche il numero di stand è cresciuto. Quest’anno in villa ce n’erano ben 14, tutti diversi, contro i 3 dell’anno scorso
  • Tutte le band esibitesi sul main stage hanno un album uscito da poco: Come Vento in Faccia per i The Fabbrica 2.0, Prenditi quello che meriti di Gnut e In capo al mondo degli Ex-Otago
  • Lo staff era composto da più di 40 persone che hanno lavorato per due giorni agli allestimenti
  • Gli Ex-Otago hanno percorso più di 650 Km per raggiungere Santa Maria Capua Vetere
  • Sui due palchi di Villa Cristina si sono esibite 5 band, una cantautrice (Rossella Scarano) un pianista (Fabio Ianniello), un produttore di musica elettronica (Paky Di Maio) e un attore (Roberto Solofria).
  • La terza edizione è stata arricchita da istallazioni di cartone costruite in due giorni di lavoro dai semprepeggio, collettivo di architetti della Federico II che ha ideato e realizzato, utilizzando solo il cartone: una seduta a forma di mezza chitarra, un enorme pentagramma sospeso a 4 metri di altezza tra due alberi, un menù gigante con le “portate” di Villa Cristina, interamente dipinto a mano, un vinile alto più di un metro traboccante di spaghetti

La musica può fare è un piccolo evento che mira ad ampliare il proprio bacino di pubblico e che si autosostiene totalmente. Per organizzarlo sono necessari diversi mesi di lavoro, decine di riunioni organizzative, un gruppo grafica e video, una direzione artistica che si occupa anche del booking, una squadra per gli allestimenti e le mostre, un responsabile che cura gli stand, un altro che si occupa di tutta la burocrazia, un ufficio stampa e diverse figure jolly. Gli amici, le famiglie, i simpatizzanti, ci hanno aiutato nei modi più disparati. Se il primo anno eravamo una struttura organizzativa inesperta ma entusiasta e piena di voglia di fare, oggi, al netto dell’entusiasmo, siamo un gruppo più competente, preparato e allenato a risolvere problemi, con ampi margini di miglioramento.

Questa edizione è stata speciale per diversi motivi. E’ una riconferma per noi e per la città di Santa Maria C. V.,  è il coronamento di un anno associativo pieno di soddisfazioni ma, in ogni caso, non facile per la nostra associazione, che deve traslocare e ancora non ha una nuova casa. Ma è stata anche l’edizione dei bambini, in villa c’erano tantissime famiglie che hanno affollato il prato fin dall’apertura, contribuendo a creare l’atmosfera di serenità e benessere che si è respirata fino alla chiusura. Passata la sbornia per lmpf3 pensiamo già al festival del 2015 con una sola richiesta: restateci vicini, senza la partecipazione di un pubblico così numeroso non potremmo crescere e migliorarci di anno in anno. Vorremmo che lmpf diventasse un punto di riferimento per il nostro territorio. Voi aiutateci a tenere vivo questo piccolo miracolo.

 

Grazie ai ragazzi della Cooperativa Ottavia per averci trasmesso la loro passione e la loro determinazione

Grazie a chi ha contribuito a realizzare le scorse edizioni e che, per un motivo o per un altro, questa volta non c’era

Grazie a chi, prima di giudicarci, si è preso la briga di conoscerci

Grazie a chi ci crede

 

 

p.s. la foto di copertina è di Otilio Chiodero

Gli scatti dei fotografi accreditati alla 3° Edizione del Festival “La Musica può fare” (in continuo aggiornamento):

Davide Visca

Otilio Chiodero

Roberta Cacciapuoti

Federica Siano

Indievidui (Media Partner)

 

Dicono di noi (print-screen dei commenti a caldo al Festival):

#lmpf3 – Dicono di noi

 

Storify della manifestazione:

La Musica può fare 3

No Comments
Blog

#lmpf3: 12 motivi per non mancare

Visto che ci piacciono le classifiche, vi proponiamo 12 buoni motivi (10 sono pochi) per non mancare alla prossima edizione del nostro festival annuale “La Musica può fare” (Domenica 8 Giugno, dalle 17:30, Villa Cristina, Smcv) giunto alla terza edizione.

  1. Perché ci sono le amache, LE AMACHE!
  2. Perché è l’unica data degli “Ex-Otago” al Sud
  3. Perché 1/4 della villa è pieno di stand di artigianato
  4. Perché le nostre mostre fotografiche non sono mai banali
  5. Perché GNUT tiene veramente una bella voce
  6. Perché i The Fabbrica 2.0 hanno energia da vendere e sono dei gran fighi
  7. Perché nel 2015 vogliamo fare anche la quarta edizione e partecipando ci aiutate a crescere
  8. Perché il festival, anche se piccolo, non è solo un concerto
  9. Perché siamo in fissa col riciclo e il riuso e in Villa, quest’anno, è tutto un fiorire di cartone riciclato e pedane di legno
  10. Perché lmpf14 sostiene la cooperativa “Ottavia”, un gruppo di persone entusiaste che ha bisogno d’aiuto
  11. Perché c’è, per il secondo anno, il nostro minipalco (o Palco B) con Rossella Scarano, Blindur, i Treni non portano qui, il piano b e Roberto Solofria con Paky di Maio, tutti assieme!
  12. Perché ci saranno i nostri amici di “Casa Vetere” che ci faranno mangiare

Insomma, il festival è un modo per riappropriarsi del proprio territorio ed è il nostro sogno. Non svegliateci.

 

 

 

 

No Comments
Club del Libro Eventi

Terzo appuntamento con il Club del libro

Il gruppo di lettura del Club 33 giri prosegue il suo ciclo di letture. Dopo “Tranquillo, Fratello!” di Alex Wheatle (Edizioni Spartaco) e il sorprendente “Gobbi come i Pirenei” di Otello Marcacci (Neo Edizioni), questa volta, dopo aver preso in considerazione diverse proposte, tocca a “Non buttiamoci giù” (A Long Way Down) di Nick Hornby, pubblicato da Guanda nel 2005. L’appuntamento per la lettura del primo capitolo è giovedì 27 febbraio alle 21:30 presso la sede del club 33 giri, in via Tari, 7.

Questa la scheda del libro, dal sito ufficiale della casa editrice:

La notte di Capodanno, in cima a un palazzo di Londra, si incontrano per caso quattro sconosciuti. Non hanno nulla in comune, tranne l’intenzione di buttarsi giù, ognuno per i suoi buoni motivi. Martin è – o meglio, era – un famoso conduttore televisivo, che si è giocato carriera, famiglia e reputazione andando a letto con una quindicenne. Farla finita, per lui, è una scelta logica e razionale. I suoi metodici preparativi vengono interrotti dall’arrivo di Maureen, una donna che ha dedicato la sua vita a un figlio gravemente disabile, e che ha deciso di farla finita. La terza a salire sul tetto è Jess, un’adolescente sboccata e straordinariamente molesta. Vuole buttarsi perché il ragazzo di cui è invaghita non vuole più saperne di lei. L’ultimo è l’americano JJ, un musicista fallito che vive per il rock e la sua ragazza. Ma la sua band si è sciolta, e lei lo ha piantato.
Dopo una discussione accesa e stralunata i quattro aspiranti suicidi finiscono per scendere dal tetto, ma per le scale, e imprevedibilmente tutti insieme, uniti da un’intima complicità impensabile fino a qualche ora prima. Poiché nello scenario incerto che ora si apre loro, il compito non facile di ricominciare a vivere dovrà essere affrontato, inevitabilmente, all’interno di un’improvvisata ed eterogenea comunità…

Nick Hornby è nato nel 1957 e vive a Londra. Dopo aver lavorato come insegnante, si è dedicato interamente alla narrativa, raggiungendo un vasto successo internazionale. Tra i suoi libri ricordiamo Febbre a 90°, Alta Fedeltà, Un ragazzo e Tutta un’altra musica, tutti tradotti e pubblicati in Italia da Guanda.

Chi vuole aggiungersi al gruppo di lettura, può trovare il libro presso la Libreria Spartaco di Santa Maria Capua Vetere, in Via Martucci, 18, con uno sconto del 10% sul prezzo di copertina (12 euro).

cover non buttiamoci

Curiosità: il 21 Marzo uscirà nelle sale britanniche e irlandesi il film A long Way Down, adattamento cinematografico di “Non buttiamoci giù”, diretto da Pascal Chaumeil. Tra gli interpreti principali ci sono Pierce Brosnan, Toni Collette e Aaron Paul (sì, quell’Aaron Paul). Eccovi il trailer:

Per i prossimi appuntamenti, seguiteci sul sito e sulla nostra pagina Facebook.

No Comments
Club del Libro

Club del libro, secondo appuntamento

Venerdì 17 Gennaio alle 21:30, presso la nostra sede in via Tari si terrà il secondo appuntamento del nostro neonato “Club del libro”. Durante un incontro alla libreria Spartaco di Santa Maria Capua Vetere, i partecipanti hanno scelto la prossima lettura. Dopo “Tranquillo, Fratello!” di Alex Wheatle (Edizioni Spartaco) si è optato per il romanzo di Otello Marcacci, Gobbi come i Pirenei (NEO Edizioni, 288 pagine). La scelta non è stata facile, i titoli selezionati dai lettori erano tanti, da “Non buttiamoci giù” di Hornby a “Se una notte d’inverno un viaggiatore” di Calvino, passando per Fante (“La confraternita dell’uva”) e Lansdale (“Acqua buia”), titoli che verranno presi in considerazione nei prossimi mesi. Venerdì 17, quindi – stasera, nel momento in cui scrivo – ci incontreremo presso la sede del Club 33 giri in via Tari,7 e leggeremo il primo capitolo di “Gobbi come i Pirenei”. Seguirà poi un appuntamento per il confronto a metà lettura e infine a lettura ultimata per discutere del libro. Due parole sul romanzo tratte dal sito ufficiale dell’autore:

Il tema forte del libro è la mediocrità, che ho cercato di affrontare con leggerezza ma allo stesso tempo, tentando di trovare profondità. In realtà l’obiettivo che avevo in mente era scrivere un qualcosa che assomigliasse a un “self service”. C’è così una storia di base che prende (o cosi almeno spero) e che può soddisfare il palato di un lettore attento soprattutto al “pathos”, ma, per qualcun altro più evoluto e in cerca di emozioni forti, ancorché nascoste, nelle pieghe di sacche non visibili a chiunque ho aggiunto livelli che soltanto chi ha un animo predisposto a una sensibilità che fa male può far suo.
Il ciclismo è usato come metafora della vita e ho cercato di mettere assieme cose che io amo molto e che solo in apparenza sono lontane. Cose che che nessuno ha mai tentato di unire. Ad esempio inserire, nella stessa pagina riferimenti a Groucho Marx e al filosofo Kant. E comunque la domanda di fondo, neanche troppo latente è sempre quella:
la mediocrità è ciò che siamo davvero o come invece come ci sentiamo rispetto alle aspettative che avevamo?

Gobbi come i Pirenei - Marcacci

Come procurarsi il libro? Potete trovarlo alla libreria Spartaco di Santa Maria Capua Vetere (via Martucci, 18) con uno sconto del 15% (invece di 15 euro lo pagate 12,80 euro).

Chiunque può aggiungersi in qualsiasi momento al gruppo di lettura e tenersi aggiornato sulla nostra pagina facebook circa i successivi appuntamenti. Quindi, seguiteci.

Vi aspettiamo!

 

No Comments
Blog

I 12 libri da regalare a Natale

 

Un articolo in cui si parla dei possibili libri da regalare a Natale potrebbe iniziare su per giù così:”Fra qualche giorno è Natale, tempo di regali … “. Però, è probabile che la maggior parte degli articoli che troverete su internet con questo tipo di consigli per gli acquisti, inizi così. Quindi, cerchiamo di cambiare.

Sono sicuro che a qualcuno di voi, per i motivi più disparati, nemmeno piace il Natale, forse perché non siete religiosi, perché non vi piace quest’atmosfera di plastica costruita da negozianti, amministrazioni e amici del Natale, o perché siete il Grinch. Sono altrettanto sicuro però, che a qualcun altro, in fondo (anche molto in fondo), il Natale con tutti i suoi accessori piace; o comunque, è qualcosa di tollerabile. Per noi del Club 33 giri è l’occasione per trascorrere qualche serata in più in compagnia, per giocare a Cranium, Pictionary o a qualsiasi altro gioco da tavolo in nostro possesso.

Insomma, tutto questo preambolo per dire che, alla fine, il Natale è (quasi) arrivato e qualche regalo, con le nostre finanze limitate, lo faremo. E quale regalo migliore se non un libro o un disco? Io, personalmente, credo nessuno (a parte un bel maglione con una grossa renna al centro, ma vabbè). Quindi vengo finalmente al dunque e vi consiglio (non da solo) qualche libro da regalare a Natale tra i migliori che ho letto quest’anno.

1.”Il fiuto dello squalo” di Gianni Solla, pubblicato da Marsilio. Costa 16,50 euro ma il vostro di libraio un po’ di sconto ve lo fa sicuro, quindi con 15 euro ve lo portate a casa. Com’è? Che domande, ovviamente è bellissimo, altrimenti non ve lo consigliavo mica. Il libro di Solla è al contempo comico e disperato, niente affatto consolatorio. Racconta la storia di Sergio Scozzacane, un impresario musicale in bancarotta detto Lo Squalo a causa del suo naso enorme. E’ scritto con ritmo e sincerità, è un libro originale, uno di quelli che quando lo chiuderete vi sentirete soddisfatti, sazi. Ma solo per poco. Perché poi ne vorrete ancora.

2.”Tranquillo, fratello!” di Alex Wheatle, pubblicato da Edizioni Spartaco. L’autore non ha peli sulla lingua e il libro mi è piaciuto così tanto che l’ho proposto al gruppo di lettura del club 33 giri. Wheatle racconta, con un linguaggio di strada, la storia del londinese Dennis Huggins, adolescente nero di origini giamaicane, finito a soli 23 anni nel carcere di Pentonville, periferia di Londra. Il romanzo, ambientato a Brixton, non conosce retorica, è crudo e commovente ma è soprattutto vero, senza trucchi. Uno di quei libri che vi tengono letteralmente incollati alla pagina fino alla fine. Ah, costa 15 euro, ma come per gli altri, il 10% di sconto non si nega a nessuno e con circa 13 euro è vostro. E poi, se Inferno di Dan Brown può costare 25 euro …

3.”Operazione massacro” di Rodolfo Walsh, pubblicato da La nuova frontiera. Costa 12 euro ma ne vale molti di più. Si tratta di una vera e propria lezione di giornalismo e di scrittura, un concentrato di  passione per la verità e chiarezza. Racconta l’uccisione di un gruppo di civili innocenti perpetrata dalla giunta militare golpista in argentina. Walsh si imbatte per caso in questa storia e segue la pista fino in fondo, riuscendo a ricostruire i fatti con maestria e senza l’utilizzo dei potenti mezzi di cui dispongono i giornalisti moderni. Un libro di denuncia che si legge come un romanzo.

4.”Ogni maledetto lunedì su due” di Zerocalcare, pubblicato da Bao Publishing. Costa 16 euro ma è una graphic novel abbastanza spessa. Inutile dirvi che li merita tutti. Zerocalcare, alias  Michele Rech, in queste pagine riesce a infilarci di tutto: serie tv, libri, politica, autobiografia divertita, citazioni di ogni genere, cartoni animati e roba impegnata; senza che il risultato sembri un accumulo disordinato. E sono cose che, se sei curioso almeno un po’, le conosci o le hai sentite o le hai lette o ti sono successe. Zerocalcare è autobiografico ma riesce a diventare universale e a farsi leggere in un colpo. Questa è la sua terza graphic novel in ordine cronologico. Credo proprio che dobbiate leggerla e solo successivamente regalarla. A chiunque, non per forza a uno che legge solo fumetti.

5.Al numero cinque (ma questa non è una classifica) ci metto “Dio taglia 60”,  la raccolta di racconti di Gianluca Merola, autore di Santa Maria C. V. (o Sandamaria, come direbbe lui) edita da Ad est dell’equatore. Costa 10 euro. Gianluca ha una scrittura che si adatta alla perfezione alle sue storie, qualche volta incazzate e un po’ personali, e qualche volta tenere, ma non tenere come pensate voi. Di quel tenero che vi fa stare prima sospesi in silenzio e poi vi fa venire un nodo alla gola. I racconti sono immersi nella violenza e nelle perversioni quotidiane e non si lasciano mai andare a facili giochetti risolutori.  Pare che chi scrive ti stia guardando negli occhi senza mentire.

6.”Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi, edito da Feltrinelli. C’è l’edizione economica da 7,50 euro. Sostiene Pereira lo considero un classico, uno di quei libri che dovrebbero leggere tutti. E’ un romanzo che parla di conflitti, di idee, di coraggio e d’amore, lo stesso amore che Antonio Tabucchi nutre nei confronti del Portogallo, meravigliosamente descritto. Attraverso Pereira, giornalista che dirige la pagina culturale di un giornale al tempo della dittatura salazarista in Portogallo, Tabucchi pone alcune domande fondamentali tra cui la più importante: è giusto restare ai margini della Storia per quieto vivere?

Sostiene Pereira è un libro da leggere e rileggere. Tenetelo a portata di mano così di tanto in tanto potete riaprirlo.

I prossimi sei ve li consiglia Roberta Cacciapuoti. Quindi, le lascio spazio, che già me ne sono preso troppo.

E adesso arrivano i miei di consigli, tra i libri più belli che ho letto quest’anno. Per me non c’è dono migliore di un buon libro, che quasi sempre serve a conoscere meglio anche chi lo regala.

7. “Momenti di trascurabile felicità” di Francesco Piccolo, pubblicato da Einaudi. Costa 8 euro, edizione economica. Qui giochiamo in casa perché Piccolo è uno degli scrittori casertani più apprezzati e stimati in Italia – segnalo inoltre che è uscito da pochissimo il suo ultimo romanzo “Il desiderio di essere come tutti”. Piccolo ha un modo di scrivere lineare, a metà tra il disincanto e l’ironia. Il libro mette a nudo i segreti più inconfessabili che si annidano nel profondo di ognuno, e proprio quei segreti sono i “momenti di trascurabile felicità”, che da trascurare non sono. Frantuma la realtà in quei piccoli attimi di piacere che riempiono le giornate e donano loro un senso. Un libro piacevole che regala un sorriso ad ogni pagina.

8.“Achille piè veloce” di Stefano Benni, pubblicato da Feltrinelli. Costa 7,50 euro in edizione economica. Benni non delude mai, con il suo modo di scrivere pungente e accattivante. Il romanzo è la storia di Ulisse, giovane scrittore in crisi creativa. Ulisse lavora in una casa editrice sull’orlo del collasso ed è innamorato di Pilar-Penelope, una bellissima immigrata senza permesso di soggiorno. Un giorno riceve la lettera di uno sconosciuto che lo invita a un misterioso appuntamento. Ulisse, incuriosito, risponde e così conosce Achille, un ragazzo gravemente malato che gli apre un mondo inatteso di assurdità, vitalità e dolore. Un romanzo avvincente e una storia di solitudine ed emarginazione che commuove e colpisce.

9. “Diario di scuola” di Daniel Pennac, pubblicato da Feltrinelli. Costa 8.50 euro in edizione economica. Questo diario altro non è che il racconto della scuola dal punto di vista degli “sfaticati”, dei “fannulloni”, degli “scavezzacollo”, dei “marioli”, dei “cattivi soggetti”, insomma di quelli che vanno male a scuola. Pennac, che dichiara di appartenere lui stesso a questa categoria di studenti, esamina paure e angosce di questi allievi apparentemente disinteressati e indifferenti, ma che non mancano di voglia di imparare e di crescere, che appartiene ai giovani di oggi come a quelli di ieri. Un libro scanzonato ma non per questo leggero.

10. “Hanno tutti ragione” di Paolo Sorrentino, pubblicato da Feltrinelli. Costa 18,00 euro. Il regista Sorrentino dà prova di essere anche un abile romanziere, e ci racconta la storia di Tony Pagoda, cantante di “night” ormai giunto quasi alla fine della sua luminosa carriera. Da sfondo l’Italia fiorente dal guadagno e dalle donne facili, una eterna Capri dell’esistenza. Arriva, però, anche per Tony il momento di cambiare, e lo fa andando a vivere dall’altra parte del mondo. Sorrentino racconta in modo ironico le paure e le insicurezze di un uomo che non ha più nulla da perdere, che ritrova in se stesso le risposte da sempre cercate negli altri.

11. “Il sabotatore di campane” di Paolo Pasi, pubblicato da Edizioni Spartaco. Costa 12,00 euro. Paolo Pasi, giornalista e scrittore, racconta la storia di un paesino di provincia, abbandonato e di anno in anno sempre meno abitato. Arriverà, però, l’orologiaio anarchico Gaetano a smuovere le esistenze dei cittadini di Roccapelata. L’anarchico è un sabotatore di campane, nel senso che le zittisce in memoria di un eccidio dimenticato, perpetrato dai nazifascisti in ritirata. Non vi dico altro perché la storia è avvincente e va letta pagina dopo pagina. Un noir dalle tinte dispotiche  e grottesche veramente ben scritto.

12. Per finire, non un romanzo, ma una raccolta di poesie: “La gioia di scrivere” di Wislawa Szymborska, pubblicato da Adelphi. Costa 19.00 euro. Questo tomo raccoglie l’opera omnia della straordinaria poetessa polacca, scomparsa non molto tempo fa, insignita del Nobel per la Letteratura nel 1996. Non si possono di certo raccontare le poesie, vi tocca per forza leggerle. Vi basti sapere che la Szymborska scrive in maniera delicata e puntuale, trattando con semplicità disarmante temi eterni quali l’amore, la morte e la vita in generale.

achille pie veloce diariodiscuola dio-taglia-60 hanno_tutti_ragione il fiuto dello squalo Momenti-di-trascurabile-felcità ogni-maledetto-lunedi-su-due operazione massacro poster spartaco.indd Sostiene Pereira_fronte wheatle_tranquillo Wislawa_Szymborska

4 Comments
Club del Libro Eventi

Club del libro: si parte!

Se ne parlava da un po’ e finalmente siamo partiti, o meglio, il “Club del libro” a “33 giri” è partito. Il primo incontro c’è stato ieri sera, martedì 19 novembre 2013. Spieghiamo brevemente di cosa si tratta. Il “Club del libro” altro non è che un gruppo di lettura, un luogo in cui tutti i partecipanti, dopo averlo deciso assieme, leggono lo stesso libro, in un determinato lasso di tempo, per poi riunirsi a fine lettura e parlarne liberamente o guidati da qualcuno che fa da relatore/moderatore. Il tutto, va detto, in maniera informale, senza troppe regole, se non quella di leggere il libro. Prossimamente comunicheremo sul sito e sulla nostra pagina facebook il giorno in cui il club si riunirà per parlarne.

Il libro

Per questo mese si è deciso, su proposta di chi scrive, di leggere “Tranquillo, fratello!” romanzo dell’inglese Alex Wheatle, edito da Edizioni Spartaco, casa editrice sammaritana con la quale il Club 33 giri ha, fin dalla nascita, un rapporto privilegiato (abbiamo ospitato la festa per i 17 anni della casa editrice nel 2012). Il libro racconta in prima persona la storia di Dennis Huggins, ventitreenne inglese di origini giamaicane, e di come sia finito nel carcere di Pentonville, nord di Londra; dei suoi amici, soprattutto uno, Noel; del suo amore per una ragazza; dei primi pestaggi e della vita a Brixton. “Tranquillo, fratello!” è il ritratto impietoso e crudo della periferia di una grande metropoli, vista attraverso lo sguardo di un ragazzo, senza retorica, senza fronzoli e con la giusta dose di ironia e sfacciataggine.

L’autore

Alex Wheatle, nato a Londra da genitori giamaicani, è autore di numerosi romanzi, alcuni dei quali ambientati a Brixton (periferia sud di Londra) dove è cresciuto. Attualmente rappresenta l’English Pen, svolge la sua attività con workshop e laboratori nelle carceri, tiene corsi di scrittura creativa. Alcuni suoi libri sono adottati nelle scuole inglesi. È molto impegnato nel campo sociale, specialmente nella lotta alle droghe, alla violenza giovanile e alla disoccupazione. Da quasi tutti i suoi romanzi sono state tratte opere cinematografiche o teatrali, sceneggiati televisivi o radiodrammi.

“Il reggae e l’hip hop fanno da colonna sonora a un romanzo scritto “con arguzia, vivacità e stile” e che “fa sorridere molto più di quanto faccia piangere. Ma fa anche commuovere: Wheatle mostra che ogni vita, anche quelle relegate ai margini, ha momenti di straordinaria bellezza” (The Book Bag – Five Star Review).” (dal sito www.edizionispartaco.it)

No Comments