Ma secondo voi cos’è importante in una storia? Sicuramente non l’originalità.
Molti di voi avranno da ridire, allora vi rispondo di leggere “Rughe” di Paco Roca, fumetto spagnolo del 2007, edito in Italia da Tunué .
Il tema portante è la vecchiaia, e già qui nulla di nuovo, ci sono altre opere, tra libri, film e fumetti che ne parlano. Il nostro protagonista è Emilio, direttore di banca in pensione, che viene portato dalla sua famiglia in ospizio, dove incontrerà e farà amicizia con gli altri inquilini, tutti con qualche deficit e con qualche “specialità” (vi viene a mente “Qualcuno volo sul nido del cuculo”?). Qui Emilio scoprirà di essere malato di Alzheimer, e vedremo, vivremo l’aggravarsi di questa malattia. Niente di nuovo quindi, ma allora perché scriverci sopra?
Perché “Rughe” è un’opera straordinaria, che ti prende e non ti lascia più. La malattia è rappresentata con flashback improvvisi, ricordi che squarciano il tempo, interrompendo le azioni dei personaggi, ellissi temporali che ti confondono, ti emozionano, ma rattristano, perché saranno memorie perse per sempre. L’azione della storia si svolge tutta tra le mura dell’ospizio, e solo questi ricordi fanno uscire fuori da lì i personaggi, come un desiderio di libertà che non può essere accontentato. Ogni protagonista è vivo, vero, ti ci affezioni subito, ti emozioni per loro, piangi, ridi, ti arrabbi per ciò che gli capiterà, e qui l’autore non si risparmia, anzi. I disegni poi sono semplici, come la storia, ma riescono a dare un tocco poetico che rimane dentro, ogni vignetta ti trasporta in questo mondo, nei pensieri e nell’emozioni dei personaggi e, riguardo ciò, non si può non citare la conversazione col dottore in cui Emilio scopre la sua malattia, rappresentato con dei semplicissimi campi controcampi ed una soggettiva.
La delicatezza è la chiave di quest’opera, non ci sono scene melodrammatiche, né colpi di scena struggenti, né scelte patetiche, ma solo un tocco semplice, quasi naif. Rispondendo alla domanda iniziale, l’importante non è l’originalità dell’opera, ma che questa sia viva, che abbia un’anima. “Rughe” è una lettura fondamentale, non solo per chi ama il fumetto, ma per chi ama la buona letteratura e, perché no, la vita.
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