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Cineforum Eventi

Capitolo primo. Adorava New York

Manhattan

Ritorna il consueto appuntamento settimanale del Club 33 giri con il cineforum “LeadFollow”. La terza proiezione del mese di Aprile (interamente dedicato a Woody Allen) vedrà protagonista il film “Manhattan” del 1979. L’opera è una delle colonne portanti della filmografia del regista newyorkese, qui al suo nono film da regista e alle prese con una vera e propria ode alla sua città natale. Già dal titolo infatti possiamo intuire quanto sia marcata la presenza della città nelle dinamiche affettive e sentimentale dei personaggi, ne è un esempio lampante la scena forse più potente dell’intero film, quella in cui Woody Allen e Diane Keaton sono seduti su una panchina dell’East River contemplando il sorgere del sole, con una New York posata, quasi dormiente che fornisce la cornice perfetta per l’atto dell’innamoramento, mai stato reso con più forza e semplicità prima d’allora. Un’immagine che diventa un’icona che ci si incolla addosso perché in fondo è così che tutti noi vorremmo innamorarci. Manhattan è, tanto per cambiare, una storia d’amore, che gira intorno al protagonista Isaac Davis (Woody Allen), diviso tra l’ambiente intellettuale e snob incarnato dal personaggio di Mary (Diane Keaton), l’ex-moglie vendicativa, che ha deciso di scrivere un libro nel quale rende pubblici dettagli della loro vita coniugale, interpretata da Meryl Streep, e l’amore romantico per l’adolescente Tracy (Mariel Hemingway). Il film è un condensato dell’universo alleniano, pieno zeppo di tradimenti, nevrosi e battute sagaci, tecnicamente impeccabile, a partire dai movimenti di macchina per finire alla diafana fotografia di Gordon Willis, che dipinge la luce perfetta per un bianco e nero da mozzafiato. Ad accompagnare infine i personaggi nei loro continui tentativi di divincolarsi dalle responsabilità e dalla frenesia scalpitante della città, ci sono le musiche di George Gershwin, che fin dal primo minuto aiutano Allen ad allestire una delle atmosfere più intime della storia del cinema.

Vi aspettiamo stasera alle ore 22.00 in associazione.

Articolo a cura di Luigi Fiorillo e Antonio Di Vilio

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E poi a me le uova chi me le fa?

La locandina del film
La locandina del film

Ritorna il consueto appuntamento settimanale del Club 33 giri con il cineforum “Leadfollow”. La seconda proiezione del mese di Aprile, interamente dedicato a Woody Allen, vedrà protagonista il film “Io e Annie” del 1977. L’opera viene considerata da molti critici come una delle migliori del regista di Manhattan, qui all’apice  del suo sodalizio con l’attrice Diane Keaton. La pellicola è fondamentalmente il ritratto (per certi versi autobiografico) di una coppia che si incontra, si ama e poi smette di amarsi semplicemente perché “l’amore svanisce”. Una commedia sentimentale che si discosta dai primi film di Allen, la cui impronta comica e intensità delle gag faceva in modo che lo spettatore non si calasse più di tanto nella storia e nei personaggi e che ora si invola verso ambizioni ben più profonde. Troviamo di conseguenza un Allen meno propenso a dispensare battute a catena e più concentrato a tessere una sempre più fitta trama di nevrosi, paure ed ossessioni, dipingendo due personaggi ed una storia che hanno fatto la storia del cinema. Grazie alle sue innovazioni stilistiche, alla libertà dei toni e alla flessibilità della struttura infatti, questa pellicola è diventata la capostipite della nuova commedia romantica americana. Inizialmente intitolato Anedonia (“impossibilità di provare piacere” in greco), Allen, non senza pressioni da parte dei produttori, decide di cambiare il titolo in Annie Hall, dal diminutivo e dal vero cognome di Diane Keaton. Possiamo quasi considerare allora l’intero film come un vero e proprio omaggio all’attrice californiana, splendida musa di quegli anni del regista newyorkese . Ah…il film ha vinto anche quattro oscar se può interessarvi.

Vi aspettiamo domani alle ore 21:00 in associazione.

Articolo a cura di Luigi Fiorillo e Antonio Di Vilio

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Tutto quello che avreste voluto sapere su Woody Allen ma non avete mai osato chiedere

woody-allen

C’è una sottile linea che divide il comico dal tragico, la farsa dal dramma, e ci sono pochissimi artisti in grado di muoversi con disinvoltura da una parte all’altra senza sembrare contraddittori o incoerenti; tra questi spicca senza dubbio il celebre e cerebrale regista\attore\sceneggiatore\drammaturgo\scrittore\cabarettista e clarinettista per hobby Woody Allen. Il mese di Aprile del cineforum “LeadFollow” del Club 33 giri infatti, sarà incentrato su uno dei più grandi cineasti della, Allen per l’appunto. Prolifico come pochi (la media è di un film all’anno) il regista newyorkese riesce con le proprie opere a spaziare ben oltre i limiti dello stereotipo culturale dell’intellettuale nevrotico, claustrofobico e ipocondriaco che sembra ormai essere diventato, Allen non è un luogo comune, è un genio del comico, un virtuoso della commedia, un ispirato autore drammatico, un innovatore di forme e un audace creatore, che con la sua elegante capacità di avvolgere nella leggerezza la propria innegabile profondità, riesce con dimestichezza a nascondersi e nella stessa misura a esporsi al pubblico più di quanto non abbia fatto nessuno prima. Un approccio clownesco ai problemi della vita che non sempre è riuscito a salvare i suoi personaggi dai dilemmi morali che li affliggono e che affliggono il regista stesso: l’idea fissa della morte, l’ossessione di Dio o dell’assenza di Dio, il problema del perché siamo al mondo e poi il sesso, la filosofia e la psicoanalisi, questi sono gli elementi portanti di ogni suo film, che sia comico o drammatico, che sia una commedia o un falso documentario, ed è questo che rende Allen uno dei più grandi geni del novecento; la sua innata propensione alla riflessione intorno alla condizione umana tralasciando i luoghi comuni e il buonismo, riuscendo a grattare sulla superficie dell’odierna società, trovando validi motivi per convincerci della nostra vera natura, una natura codarda, vigliacca e opportunista, ma nonostante ciò continuiamo ad andare avanti, e nessuno riesce a spiegarsi il perché. Allen ha rubato per sua stessa ammissione da grandi registi come Bergman, Fellini e Bunuel, ma ha anche, a sua volta, influenzato generazioni di artisti grazie alle sue invenzioni stilistiche e trovate audaci. Il ciclo dedicatogli comincerà con la proiezione di Amore e guerra, geniale parodia degli archetipi della letteratura russa dell’ottocento e continuerà con Io e Annie, a detta di molti il suo capolavoro e Manhattan in cui il regista newyorkese raggiunge le vette assolute della sua perfezione stilistica, per poi finire con Basta che funzioni, una delle migliori prove degli ultimi 15 anni, un film cinico, sarcastico e umoristico con un Larry David perfetto. Vi aspettiamo.

Il film di stasera: Amore e guerra (1975)

Il film di stasera: Amore e guerra (1975)
Il film di stasera: Amore e guerra (1975)

Amore e guerra è il sesto film da regista di Woody Allen e forse quello che sancisce la fine del primo periodo Alleniano, quello puramente comico. L’opera è ambientata in Russia all’epoca delle guerre Napoleoniche proprio come Guerra e pace di Tolstoj, il film infatti tradisce l’intima conoscenza del regista della grande letteratura Russa, ma non solo, perché le geniali gag che vedono protagonista il codardo Boris (interpretato da Allen), ricordano in modo del tutto parodistico ovviamente, scene dei film di Bergman o Ejzenstein. Un film spassosamente introspettivo potremmo definirlo, una commedia non priva di una certa caustica satira che vede, al fianco di Allen, una Diane Keaton in stato di grazia, una perfetta spalla per i dialoghi filosofici e le riflessioni esistenziali scritti da Allen e interamente ispirati da Spinoza e San Tommaso.

 

Articolo a cura di Luigi Fiorillo ed Antonio Di Vilio

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“Un orso e un topo è una cosa che non va bene!”

Per il terzo appuntamento del mese di Marzo della rassegna cinematografica “Lead Follow”, il Club 33 Giri propone una vera bomboniera: Ernest e Celestine. Da una produzione franco-belga, diretto da Stèphane Aubier, Vincent Patar e Benjamin Renner è tratto dalla serie omonima di libri per bambini di Gabrielle Vincent. Presenta una sceneggiatura firmata Daniel Pennac e una candidatura agli Oscar come miglior film d’animazione.

Se siete abituati alle familiari animazioni della Disney o di Hayao Miyazaki, resterete piacevolmente sorpresi dal mondo fatto di acquerelli e colori pastello di Ernest e Celestine. Le prime scene non potranno che trasportarvi in quei grandi libri illustrati della vostra infanzia, eppure la trama riesce a riportare l’attenzione su temi decisamente adulti, come l’abbattimento delle barriere tra culture differenti e rischiare tutto per fare nella vita ciò che più si ama con chi si ama. La storia è ambientata nella città degli orsi, nel cui sottosuolo si è sviluppata quella dei topi. Intuibile la rivalità tra le due, senza considerare che gli orsi sono nemici giurati dei topi, a loro volta considerati miserabili . In questo quadro di ostilità avviene l’incontro tra Ernest, orso bruno nell’aspetto e nel carattere, e Celestine, topina tenace , coraggiosa e decisa a costruirsi un futuro migliore del passato da orfanella che le è toccato in sorte. E proprio grazie a questo rocambolesco rapporto parte un viaggio di crescita e mutamento che riuscirà a colpire direttamente prima i protagonisti e poi i due i mondi da cui provengono. Ernest e Celestine è uno di quei film che riescono a toccare l’animo umano con una delicata ma profonda dolcezza e al contempo infondere coraggio e dare quella spinta, a volte necessaria, per superare i pregiudizi verso gli altri e le insicurezze verso se stessi.

Articolo a cura di Federica Siano

 

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Gonfiamo i palloncini

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Ritorna il consueto appuntamento settimanale del Club 33 giri con il cineforum “LeadFollow”. La seconda proiezione del mese di marzo vedrà protagonista il capolavoro della Disney-Pixar, “Up” di Pete Docter e Bob Peterson. La pellicola, vincitrice del premio Oscar per il miglior film d’animazione nel 2010, racconta in chiave romantica ed avventurosa, di quanto coraggioso sia coltivare un sogno, rincorrerlo testardamente, anche se la nostra indole non è complementare con tale atteggiamento. Questo coraggio però, spesso può lasciare il posto ad un sentimento di completa disillusione, di misantropia, di totale indulgenza (verso noi stessi mai verso gli altri) quando qualcosa, in questo caso la morte, ci porta via la linfa vitale che alimentava quella forza interiore in grado di tenere vivo il sogno malgrado il dirompere continuo della realtà nella nostra vita. Quella linfa vitale è quasi sempre una persona e quando quest’ultima c’abbandona, di lei ci rimane soltanto una promessa, troppo fragile a confronto. Passano gli anni e col tempo la nostra memoria ci tira dei brutti scherzi facendoci credere che il dolore, l’età, il senso di inadeguatezza siano dei buoni motivi per cui dimenticare quella promessa, facendoci dedicare all’ordinario, alle cose inutili. A volte però quei sogni che credevi abbandonati decidono di levarsi di dosso tutta quella polvere accumulata con gli anni, e di chiederti, anzi importi, di riportarli a fulcro centrale della tua esistenza. Può succedere che si presentino sotto forma di un bambino grassottello di nome Russell. Può succedere che ti devi dare una mossa, tu Carl, vecchio e orgoglioso pensionato radicato in casa e deciso a non abbandonare per nulla al mondo, nemmeno per tutta quella montagna di soldi che l’imprenditore multimilionario ha deciso di offrirti, perché lì non vuoi altro cemento a rifocillare la speculazione edilizia nella tua città. Può succedere che ti ricordi di quella promessa che hai fatto all’amore della tua vita, andare a vivere sulle cascate Paradiso, in Sud America. Non ha alcuna importanza se ad ostacolarti ci siano cani parlanti, fantomatici animali in via di estinzione o dimenticati esploratori dall’oscuro passato, tu devi tener fede a quella promessa e se per farlo occorre far volare casa tua, beh allora è meglio se cominci a gonfiare più palloncini possibili.

Vi aspettiamo domani alle ore 21.00 in associazione.

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Dogville: lo spazio della finzione

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Ritorna il consueto appuntamento settimanale del Club 33 giri con il cineforum “LeadFollow”. La terza e ultima proiezione del mese di febbraio vedrà protagonista il film Dogville del regista danese Lars Von Trier. Il film è la storia della figlia di un gangster che scappa da un imprecisato nemico e trova rifugio in un villaggio delle Montagne Rocciose e lì vivrà prima il sogno, quello americano, e poi l’incubo, quello della realtà, quello dell’ipocrisia. Lo spazio della finzione è un enorme set teatrale, neanche porte e finestre sono reali:  una voce fuori campo, con un crescendo di mistero e nonsense, contribuisce a far crescere l’attesa per l’apocalisse finale, che manderà in frantumi tutte quelle sovrastrutture sociali che nonostante l’eliminazioni delle location, vengono a crearsi nel susseguirsi degli episodi che vedono protagonista Grace Margaret Mulligan interpretata dall’algida  Nicole Kidman, perfettamente nel “mood”. Si chiude con questa perla del regista più controverso degli ultimi venti anni, il mese dedicato al cinema sperimentale contemporaneo.

Vi aspettiamo domani sera alle ore 21:00 in associazione.

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Ritorna il cinema al 33 Giri

ll programma del Cineforum.
ll programma del Cineforum.

Se state facendo qualcosa, continuate a farla; se state ascoltando una canzone, non schiacciate pausa; se state maledicendo la vostra connessione che, per l’ennesima volta, si è bloccata lasciandovi di fronte questo post,  continuate a maledirla dando sfogo ai vostri istinti più bassi, ma durante tutto questo, concedete qualche minuto alla lettura di queste poche righe. La notizia è questa: domani, martedì 10 febbraio, ritorna il cineforum “LeadFollow”, giunto ormai alla terza edizione. Tutto qui. Si lo so, non è che sia sufficiente a calmare i vostri sfoghi e le vostre (nostre) piccole frustrazioni quotidiane, ma io v’avevo avvisati. Devo informarvi che quest’edizione conterà 8 proiezioni e che quindi almeno per otto settimane riceverete notizie, da me o dal mio mozzo, riguardanti il cineforum. Faremo di tutto per  convincervi ad unirvi a noi nel nostro progetto,  apparentemente carismatico quanto una partita di curling, lo so, ma vivo e permeato da una quantità di passione tale che ci consentirà di trascinarvi senza che voi ve ne accorgiate. In preda, ahimè, di questo vortice di parole non posso evitare di spiegare cosa sia realmente “LeadFollow”: L’incondizionato amore per il cinema, tempo fa, decise di manifestarsi…tutto qui, solo che il suo pantagruelico bisogno d’attenzione ha fatto si che una edizione non fosse sufficiente e quindi eccoci alla terza e mezza. È molto semplice, ed è proprio per questo che per rendere tutto un po’ più interessante, anche questa nostra “forzata dichiarazione d’amore” seguirà due linee guida che abbiamo deciso di imporre: Il cinema sperimentale contemporaneo e il cinema d’animazione. Si partirà dalla  colorata denuncia all’America pistolera di Gus Van Sant con “Elephant”, per poi passare all’imponente capolavoro “Arca Russa” di Alexander Sokurov, per poi arrivare al travagliato “Dogville” di Lars Von Trier. Il mese di marzo invece sarà il mese del cinema senza né carne né ossa. Ci saranno pellicole che hanno segnato la storia dell’animazione, come quelle del maestro Miyazaki e pellicole di registi che sono stati soltanto degli incursori nel genere, come “Fantastic Mr.Fox” di Wes Anderson e “La sposa Cadavere” di Tim Burton, e infine pellicole che hanno vinto l’oscar come “Up”, il capolavoro Pixar diretto da Pete Docter. Qualunque sia il mese, il film o il genere, l’amore per la settima arte si sentirà e di conseguenza perdonerete la mia incessante voglia di rendervi partecipi.

Il film di domani sarà “Elephant” (2003), vincitore della palma d’oro al festival di Cannes e riconosciuto come una delle migliori opere del regista Gus Van Sant (Will hunting; Milk). Il film trae spunto dal massacro della Columbine High School e da altre tristi stragi americane avvenute in ambienti scolastici, ed è una caustica e inspiegabilmente “posata” denuncia all’America contemporanea che troppe volte presta il fianco a stragi del genere grazie alla propria tolleranza nella vendita delle armi. Il titolo allude al proverbiale elefante nella stanza, metafora di un problema che tutti vedono ma di cui nessuno vuole parlare. A domani.

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Calendario Eventi di Febbraio e Marzo

Pubblichiamo i nostri programmi per febbraio e marzo 2015, programmi che speriamo possano essere anche i vostri. Due mesi pieni di concerti e non solo, teatro, poesia, cinema.

Tanta bella musica, tante iniziative, tanti amici, vecchi e nuovi. Scopri come tesserarti qui: http://goo.gl/29v0eB

Martedì 3 febbraio 2015, ore 21  – Poetry Jam // Serata introduttiva Club della Poesia

Una serata interamente dedicata alla poesia. Il palco sarà aperto e libero per chiunque vorrà leggere un componimento originale o tratto da qualche opera. Un modo per condividere con gli altri le poesie che più ci hanno colpito. La poesia, più della narrativa, mette a nudo quelle emozioni che si fa fatica ad esternare per paura di non essere compresi. Cercheremo di ricreare un’atmosfera intima e calda, da “versi davanti al caminetto”. La Poetry Jam farà da serata inaugurale e da introduzione al Club della Poesia che partirà nelle settimane successive. Ingresso gratuito per i tesserati

Domenica 8 febbraio 2015, ore 21  – Fede’n’Marlen // live

Napoli, Granada, Buenos Aires, Rione Sanità. Da questi luoghi nascono i suoni che nel 2012 danno vita al sodalizio tra le due cantautrici Fede ‘n’ Marlen. Nell’ultimo anno sono state in tutte Italia, dal veronese all’agrigentino a portare a spasso lo “Stalattiti Tour” che prende il nome dal loro primo lavoro prodotto dalla Ikebana Records nel Marzo 2014. A fine gennaio presenteranno al pubblico un Ep Live prodotto da Casa Lavica. Ingresso: Per i tesserati contributo live 3 euro // Con primo tesseramento 2014/2015 5 euro 

Martedì 10 febbraio 2015 – Cineforum

Una serata interamente dedicata al cinema. Parte martedì 10 febbraio il Cineforum del Club 33 giri. La rassegna si chiama  “LeadFollow” e la programmazione sarà mensile. Il primo mese di proiezioni sarà interamente dedicato al cinema sperimentale. L’associazione ospiterà una proiezione a settimana. Ingresso gratuito per i tesserati / Con primo tesseramento 2014/2015 5 euro 

Sabato 21 Febbraio 2015 – Terzo Compleanno del Club 33 Giri*** – The Collettivo // live

Una serie indefinita di personaggi e storie. Per antonomasia senza una line-up, ma semplicemente…un collettivo di anime e pensieri. Dopo l’uscita di “Something About Mary Quant”, notevolmente apprezzato da critica e pubblico, ritorna The Collettivo con il disco “Modern By Contract” è la consapevolezza di vivere in un’epoca alla quale, per come si è evoluta, non sentiamo di appartenere; il folle desiderio di una dolce involuzione piuttosto che la disperata ricerca del “nuovo” ad ogni costo. Ingresso gratuito per i tesserati / Con primo tesseramento 3 euro

Domenica 1 Marzo 2015 – Osc2x // live

Vittorio Marchetti, da Bologna, 1/2 SIN/COS, e il suo percorso “cantautoriale” elettronico in bilico tra Tycho, Boards Of Canada e Kyle Minogue. Il sapiente mixaggio dei suoi brani unisce, con una certa maestria, elettronica ed elementi acustici, per dare alla luce un lavoro particolarmente interessante. Ha suonato e collaborato con Altre di B, Obagevi, Sin/Cos, Collettivo HMCF. Ingresso: Per i tesserati contributo live // Con primo tesseramento 2014/2015 5 euro 

Venerdì 6 Marzo 2015 – “Piccoli Crimini Coniugali” di E. E. Schmitt, con Margherita Di Sarno e Peppe Carosella. Regia di Peppe Carosella // spettacolo teatrale

Lo spettacolo teatrale “Piccoli Crimini Coniugali” gioca sul doppio filo dello humour nero tipico della black comedy, ambientato tra le quattro mura di casa e il dramma della memoria e del tempo, di due persone e del loro amore. Dopo aver subito un brutto incidente domestico Gilles torna a casa dall’ospedale completamente privo di memoria, ragiona ma non ricorda, non riconosce più neppure la moglie, Lisa che tenta di ricostruire la loro vita di coppia tassello dopo tassello cercando di oscurarne le ombre. Via via che si riportano alla luce informazioni dimenticate si manifestano delle crepe: sono molte le cose che cominciano a non tornare. Molti i misteri di questo giallo coniugale in cui la verità non è mai ciò che sembra, dove la memoria (e la sua supposta mancanza), la menzogna e la violenza vengono completamente riviste per assumere dei significati nuovi, inaspettatamente vivificanti. UNICA DATA IN PROVINCIA DI CASERTA. Ingresso: Per i tesserati contributo 6 euro // Con primo tesseramento 2014/2015 8 euro 

Sabato 14 Marzo 2015 , ore 21 – Sabba & Gli Incensurabili // live

Sabba è Salvatore Lampitelli (voce, chitarra, kazoo). Gli Incensurabili sono: Luca Costanzo (basso e backing vocals), Alessandro Grossi (sax, flauto traverso, programmazione), Alessandro Mormile (lead guitar e backing vocals) e Andrea De Fazio (batteria, percussioni). Già nostri ospiti un po’ di tempo fa, tornano e ci suonano i brani del nuovo disco “Sogno e Son Fesso” (Full Heads / Audioglobe), uscito il 20 gennaio scorso. Ingresso: Per i tesserati contributo live  // Con primo tesseramento 2014/2015 5 euro 

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