E’ avvenuta ieri sera, presso la sede dell’associazione culturale Club 33 Giri, sita in via R. Perla a Santa Maria Capua Vetere (Ce), la consegna di parte del ricavato de ‘La Musica può fare’ 4, a La Bottega del Clown.
L’associazione di clownterapia di Caserta è stato il progetto sostenuto con la quarta edizione del festival ideato e organizzato dall’associazione culturale Club 33 Giri. L’evento si è svolto lo scorso 21 giugno.
Sul palco de ‘La Musica può fare’, nella suggestiva cornice di Villa Cristina, salirono Sabba e gli Incensurabili, Giovanni Truppi ed España Circo Este.
Si terrà questa sera, dalle ore 21.30, in via Perla (Central Park, Angolo Jan Palach) a Santa Maria Capua Vetere (CE),la riunione collettivo firmata Club 33 Giri.
Terza riunione collettivo della stagione 2014/2015 per l’associazione culturale Club 33 Giri.
Appuntamento questa sera alle ore 21:30, presso la sede in via Perla (Central Park, incrocio via Jam Palach). L’incontro è aperto a tutti.
Oggetto della riunione i prossimi eventi in programmazione nei prossimi giorni e quelli da proporre prossimamente.
I prossimi eventi in sede saranno: venerdì 21 novembre 2014 alle ore 19 con la presentazione del libro ‘Un sogno mervaglioso’ di Pietro Nardielo e domenica 23 novembre 2014 alle ore 21 il live della band partenopea La bestia CARENNE
Durante la serata sarà possibile tesserarsi per la stagione 2014/2015.
L’Associazione Culturale Club 33 Giri continua la sua programmazione musicale e ospita la band folk partenopea La bestia CARENNE. Il live si terrà domenica 23 novembre 2014, alle ore 21, nella sede dell’associazione, in via Perla (Central Park, incrocio con via Jan Palach) a Santa Maria Capua Vetere (Ce).
Dopo il clamoroso successo sulla nota piattaforma di crowdfunding è uscito l’11 novembre 2014 CATACATASSC’, il primo disco della promettente band campana, in bilico tra canzone d’autore, folk e musica di strada. Le catacatasce sono le lucciole, suggestioni volanti, notturne e intermittenti che hanno illuminato il percorso della Bestia Carenne. L’album, interamente registrato e missato dalla band e co-prodotto attraverso una campagna di crowdfunding avviata sulla piattaforma Musicraiser che ha generato il 273% dell’obbiettivo prefissato, è anticipato dal singolo “La Macchina Trasversale”.
LA BESTIA CARENNE respira dall’ottobre 2011, quando nasce come progetto unitario e definito grazie all’ep autoprodotto dal titolo Ponte. Il suo è uno spettacolo che affonda le radici nella canzone d’autore e nel folk italiano per poi rifiorire alla luce di sonorità ora rock ora gitane. Un ascolto impegnato e contemplativo può, senza soluzioni di sorta, mescolarsi a un coinvolgimento puramente scandito dal ritmo: il live ha un impatto sul pubblico immediato. I membri de La Bestia Carenne alternano sul palco chitarre, ukulele, banjo, tromba, violino, flauti, basso, cajon, percussioni, voci e urla, amalgamandole nel rispetto e nelle possibilità che offre il contesto che spesso presta il fianco a una fiorente promiscuità artistica.
Per partecipare a tutte le attività dell’Associazione Culturale Club 33 giri è necessario tesserarsi per entrare a far parte del collettivo. La tessera, che ha validità annuale, si può sottoscrivere durante qualsiasi evento o incontro.
Sicché sabato abbiamo riaperto. Per la terza volta in una nuova casa.
Ogni evento è sempre la stessa storia, figuratevi per questo, dopo mesi di “silenzio”: veniamo presi da ansie infantili, tipo quella da sindrome d’abbandono al supermercato o quella da festa di compleanno poco riuscita (è capitato a tutti, da bambini, dite la verità). Questa volta, probabilmente, era un’ansia stupida (ora trovatemi un’ansia intelligente): prima di tutto, l’evento Facebook è andato alla grande, 160 parteciperò non li abbiamo avuti mai per un evento indoor, sono quasi sicura di ciò; secondo di tutto, abbiamo talmente martellato amiciparenticonoscenticolleghivicinidicasaparrucchieriestetistepsicoterapeuticanigattiecincillà che, in fondo, lo sapevamo che qualcuno sarebbe arrivato e tutte quelle birre, quel vino, sarebbero stati bevuti, e non soltanto da noi.
Poi, a parte lo spam molesto verso chiunque ci fosse capitato a tiro, abbiamo pensato che qualche uomo probo incuriosito dalla nuova sede ci sarebbe stato, chi non ama le belle novità, in fondo?
Già, la nuova sede…bisognerebbe aprire un capitolo a parte solo per descrivere i lavori : immaginate tante teste, tante mani, tanti nervi (immancabili, ahinoi) ad imbiancare, tagliare giornali, montare un trabattello, sfidare le vertigini e salirci su (io, personalmente, l’ho preso proprio come un rito di iniziazione, nà roba superseria, per autoconvincermi a salirci, anche se in modalità bradipo, quando poi c’erano gli altri che ci si arrampicavano come delle agilissime scimmiette circensi), costruire quel palco superstratosferico (un ringraziamento infinito al buon Devi Trepiccione che lo ha realizzato, montato, testato e ci ha soccorso in questi giorni di preparazione con consigli e aiuti concreti), gli specchi, le mensole, il bancone e, insomma, tutto quello che avete visto e che vedrete, se sabato non ci siete stati.
Se metti che c’era anche un signor gruppo su quel palco fantastico, allora ti rendi conto che, in effetti, la serata aveva molti presupposti per andare bene: c’erano i Buddha Superoverdrive, ovvero Valerio De Martino alla voce e al basso e Jonathan Maurano alla batteria. Sulla carta il loro genere sarebbe rock/hard blues, una roba che tra la nostra sede di via Tari e la primissima di via Gallozzi non abbiamo mai ospitato. Li abbiamo scelti perché, volevamo aprire col botto, nel vero senso della parola, e direi che il loro live ha soddisfatto tutte le aspettative, se non di più.
Il tutto seguito da un live set del giovanissimo producer Talpa, ovvero Christian Gravante, che con la sua Cocacola si è aggiudicato il premio come “artista più sobrio che sia passato nel 33 giri da sempre”, ma non lasciatevi ingannare dalle apparenze, quello che conta è che è bravo davvero e se lo è così tanto a 15 anni, figuratevi come sarà quando crescerà, nel senso artistico e letterale del termine.
È andato tutto più che bene: eravate tanti, tantissimi, avete invaso il vialetto, il parcheggio, tutto; con il rivedersi, salutarsi, abbracciarsi, il silenzio della zona che ci aveva un po’ spaventato i giorni precedenti, è scomparso in un allegro vociare (per la gioia dei nostri nuovi vicini, alè!) e c’era, davvero er panico della gente.
Questo è quello che ripaga ogni litigio, ansia, momento di stress, della preparazione: essere riusciti a creare un bel momento, una bella serata, per noi e per chi decide di partecipare, esserci.
Un grazie sincero a chi in questi giorni ci ha aiutato concretamente; a chi ci ha chiesto con vero interesse come andassero i lavori; a chi da lontano, ci ha fatto sentire il suo supporto; a chi ha fatto chilometri per venirci a salutare; a chi è stato così gentile da farci un regalo, per “buon augurio”; a quei nostri intrepidi genitori che hanno sfidato la musica “rumorosa” per venire a vedere, con una punta di orgoglio (seppur ben mascherata) cosa avessero combinato i propri figli.
Abbiamo solo riaperto le danze, le musiche e le bottiglie. Le prime di tante, tante altre.
E’ ufficiale, il 1° Novembre 2014 ri-ri-ri-apriamo nella nuova sede in Via Perla.
Ci siamo lasciati con la terza edizione del Festival “La Musica può fare” e nel giro di qualche mese abbiamo individuato la nostra nuova casa, rimesso in ordine un po’ le idee, buttato giù qualche nuovo progetto e con un bel po’ di adrenalina ci apprestiamo a ri-ri-ri-partire.
Se il senso della vista sarà impegnato nell’esplorazione del Club, cosa terrà occupato il vostro sistema uditivo?
Per deliziarvi avremo un doppio live: chi saranno i nostri ospiti?
Buddha Superovedrive
I Buddha Superoverdrive sono un duo hard-rock/blues proveniente da Napoli, la loro musica è composta da 3 elementi chiave: basso, voce e batteria. Il loro primo EP è stato masterizzato presso Officina 99, esso suona tagliente, le distorsioni creano un sound unico e l’ unisono con la batteria portano ad un ritmo incalzante che attribuiremmo troppo spesso a qualche gruppo d’ oltreoceano e che invece dista davvero poco da noi.
Christian, in arte TALPA, classe 1999. Suona e produce musica elettronica; l’ amore per il suono lo ha portato a scoprire, indagare ed esplorare un territorio vastissimo e nelle sue tracce si nota un cambio continuo di sonorità mai banali che pescano dal background coltivato in pochi anni, potremmo parlare di chill out come di trap per poi citare dubstep e non essere mai davvero vicini ad una definizione, proviamo un hashtag #trip
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